È uno degli show più seguiti al mondo. Vanta 350 milioni di spettatori in giro per tutto il pianeta. Da marzo andrà in onda la versione italiana su SkyUno: si tratta di Top Gear , la trasmissione pazzoide dedicata ai motori, dove guidare le automobili diventa la scusa per intraprendere viaggi bizzarri, lanciarsi in corse folli su ogni tipo di veicolo, escogitare gag divertenti, lanciarsi in imprese assurde. Un format-fenomeno, basato su ironia pungente e bravura dei presentatori-piloti che va in onda da quasi quarant'anni sulla BBC (dal 2002 nella versione moderna) e di cui in Italia finora si è visto l'originale tradotto su Real Time e DMax. In corso di realizzazione da parte della Toro Produzioni, del programma si è parlato al Mia (il primo mercato internazionale dell'audiovisivo, proposto all'interno della Festa del cinema, che si è chiuso ieri a Roma). Lo show nostrano schiererà come conduttori Joe Bastianich (il giudice-musicista-ristoratore di Masterchef ) e il giornalista sportivo Guido Meda, cui si affiancherà un terzo pilota. «Non è stato facile - ha spiegato Ettore Paternò, della Toro - individuare i volti che potessero replicare la spirito, le capacità e il successo che hanno avuto i tre storici host inglesi (Jeremy Clarkson, Richard Hammond e James May, che da poco hanno abbandonato lo show). Il programma coincide con i loro volti e la stessa BBC sta facendo fatica a sostituirli. Penso che la nostra scelta di puntare su Bastianich sia azzeccata, lui unisce follia e ironia, ma mostrerà, per quel che abbiamo visto finora, anche il suo lato più vulnerabile. Guido Meda, poi, sul set ha conquistato tutti con il suo entusiasmo e la sua credibilità giornalistica». Ma perché Top Gear ha così tanto successo? «È quello che si chiedono le fidanzate/mogli quando guardano i loro compagni estasiati da una “stupida“ corsa di macchine - scherza il responsabile dell'edizione francese Corentin Glutron -. Gli spettatori si appassionano perché si identificano: sono come bambini a cui vengono messi in mano giocattoli costosissimi e possono romperli a piacimento». In Italia lo show potrebbe avere a disposizione delle Ferrari o delle Lamborghini. O delle Panda.
Ma in un Paese dove esiste un «produttore unico» di auto, lo show godrà della stessa libertà che vanta nelle altre edizioni? «Certamente - è convinto Paternò - la libertà è alla base. Ogni macchina ha pregi e difetti, basta giocarci un po' sopra. E il nostro resta uno show leggero, divertente. Non è un programma di critica dei motori».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.