Per il bene di tutti quanti non si gioca con la dignità

Giusy Versace

Viviamo nell'era degli hashtag e della comunicazione veloce. A tutti capita di esprimersi attraverso un tweet o la condivisione di un post. Pochi però si documentano in modo adeguato. Dignità è la parola che più di ogni altra negli ultimi mesi ha riempito le pagine dei giornali, dei social e dei canali televisivi. Se proviamo a digitare in rete dignità, la prima cosa che appare è il «Decreto Dignità». Una mossa discutibile e dal nome decisamente improbabile. Nell'aula di Montecitorio in questi giorni ho assistito a scene di cui certo non si può andar fieri! Un teatro, per usare una metafora artistica, dove non puoi permetterti il lusso di sbagliare! Non è un gioco e il pubblico ha pagato un biglietto. Qui tutti gli «attori» sono protagonisti e hanno il dovere di ragionare e agire con il massimo del buon senso perché gli applausi non sono scontati! In questi giorni al «Teatro della Camera dei Deputati» è andata in scena una terribile violenza verbale. Accese discussioni che hanno portato alcuni deputati, uno in particolare del M5S, all'utilizzo di parole violente e offensive nei confronti dei colleghi presenti. La dignità di molti è stata oltraggiata e in scena la vera protagonista è stata l'arroganza. Per una come me, che viene dal mondo dello sport, dove si lavora nel rispetto delle regole e dell'avversario, è stata dura dover assistere, il più delle volte impotente, a violenze verbali inaudite volte a calpestare la dignità umana. Se chiudo gli occhi e penso a un'immagine da associare alla parola dignità vedo gli anziani e le persone disabili che rivendicano il proprio diritto ad essere trattati con rispetto; vedo i tanti padri separati che per mantenere casa e figli, con grande dignità, si mettono in coda alla Charitas; vedo i milioni di persone disabili che percepiscono una pensione di 280 euro , ( più rispettoso chiamarlo rimborso spese!).

Allo stesso tempo, vedo un popolo che, malgrado tutto, dimostra di avere ben chiaro cosa sia la dignità! Tutelarla è un obiettivo che tutti dovremmo perseguire. Ricordo al liceo quando il prof diceva la fatidica frase: «la ragazza è intelligente, ma non si applica»...esatto. Tutti noi dovremmo applicarci di più se puntiamo ad una vera crescita culturale.

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