Metti una sera a cena. Con un pianista compositore, sua moglie attrice e un po' di ospiti. Può succedere di tutto perché si naviga senza copione, si improvvisa molto e, meno male, si va al di là della solita liturgia televisiva. Insomma, Stefano Bollani e Valentina Cenni da lunedì 15 inaugurano su Raitre la loro casa ideale all'ora di cena, dalle 20.20 per una mezz'oretta a ruota libera, anzi a ruota pazza visto che il programma si intitola Via dei matti numero 0. «Trentacinque puntate di autenticità e amore per la musica», spiegano loro presentando un'idea che è semplicissima perciò molto complicata: dialogare di musica, arte, filosofia e attualità servendosi del pianoforte, della memoria, del buon senso e anche, diciamolo, del virtuosismo.
«È stata un'idea del direttore Franco Di Mare che, in sostanza, ci ha regalato questo spazio senza nessuna richiesta di particolari risultati di ascolti», spiegano loro due, ossia Stefano e Valentina, prima di srotolare una lista di ospiti che è una garanzia già sulla carta se non altro perché spazia di qui e di là senza badare troppo alle potenzialità di share o di social. Dalla pianista Beatrice Rana a Marisa Laurito. Da Francesco De Gregori ad Anastasio. Da Edoardo Bennato a Neri Marcorè fino a Ornella Vanoni che andrà a stuzzicare la vera passione musicale di Valentina Cenni, ossia i suoni brasileiri. «Ho viaggiato nei vari generi musicali - dice lei - ma poi mi sono definitivamente fermata dalle parti di Jobim, Chico Buarque, Caetano Veloso...». La Vanoni è stata la loro ambasciatrice tanti anni fa con il disco La voglia la pazzia l'incoscienza l'allegria nato dalle scintille con Vinicius De Moraes e Toquinho. «È una grandissima donna, oltre che un'artista inimitabile», dicono loro.
Dopotutto, a quasi 87 anni, la Vanoni è stata una delle vere lady dell'ultimo Festival di Sanremo, oltre che un'interprete impeccabile proprio come, in un altro universo, anche Orietta Berti. 164 anni in due. «Ovvio che sia così», conferma Bollani, prima di spiegare che «è la presenza che fa la differenza». E che cosa è la presenza? «È la storia che uno si porta addosso, la consapevolezza di averla e la capacità di farla arrivare anche al pubblico». Sarà per questo che, anche al Festival di Sanremo, molti giovani sul palco sono stati freddi e mai empatici oltre che spesso stonati? «I ragazzi magari hanno questa capacità ma non è detto che la mostrino». Insomma, è una questione di esperienza. E di libertà. Non a caso Stefano Bollani è uno degli artisti italiani capaci di essere jazz sempre, anche quando suonano pop, perché il jazz è appunto libertà: «E tutti i nostri ospiti lo hanno confermato, da Checco Zalone fino a Luigi Lo Cascio che ha, oltretutto, dimostrato di saper cantare molto bene». In poche parole, da lunedì alle 20.20 su Raitre si apre la porta di Via dei matti numero 0: «Un nostro omaggio a Vinicius de Moraes e Sergio Endrigo, uno dei nostri più grandi cantautori. Via dei matti è in un verso della loro canzone La casa, un piccolo capolavoro». Quel brano del 1969 inizia con quel «era una casa molto carina, senza soffitto senza cucina» che è ormai entrato nell'immaginario comune. Per capirci, è contenuta nel disco La vita, amico, è l'arte dell'incontro realizzato con de Moraes e con Giuseppe Ungaretti nel 1969 (arrangiamenti di Luis Bacalov).
E le 35 puntate nel «tinello» di Bollani e di sua moglie vanno proprio in questa direzione: l'incontro di storie alte e basse, di immaginazione e memoria. «Per noi i matti sono quelli che vogliono vedere tutte le facce del diamante» conferma Valentina Cenni. Per dirla con le parole di Bollani «questa casa immaginaria non è molto distante dalla casa nella quale abitiamo davvero. È un non luogo e c'è lo zero, che è il numero dal quale nasce tutto». E poi, sia chiaro, i 25 minuti del programma sono «una forma leggera che può avere contenuti impegnativi senza perdere la propria natura».
Parola di Bollani. Ossia di uno dei pochi musicisti italiani che ha il passaporto per ogni luogo musicale. E che in una Via dei matti numero zero si trova a meraviglia. «Se ci chiedessero di rifarlo? Ma certo, tutta la vita...».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.