Box Office

L'unico vero motivo di grande interesse, nell'ultimo fine settimana cinematografico, era capire come sarebbe andato, in sala, Sulla mia pelle, il film sul «caso Cucchi» prodotto (quindi, volendo, visibile a casa) dalla piattaforma Netflix e distribuito, in contemporanea, anche nei cinema. Il tema di fondo è: si possono offrire, nello stesso momento, più canali di visione ad una pellicola, oltre a quello tradizionale del grande schermo? Leggendo i dati, si potrebbe tranquillamente affermare che, sì, possono convivere. Sulla mia pelle, infatti, con 84 sale a disposizione (va detto) è partito con 200.204 euro e una media di 2.383 euro (la seconda in classifica); se consideriamo anche l'esordio di mercoledì, il totale sale a 244.479 euro. Quindi, tutto positivo? Piano e adagio. Questo era un film dalla grande carica sociale, reclamizzato dal recente passaggio a Venezia, forte di un importante passaparola tra il pubblico. Ci sono spettatori che, proprio per il significato della pellicola, l'hanno vista su Netflix e anche in sala. Possiamo serenamente dire che un altro lungometraggio, magari una commedia, avrebbe avuto lo stesso impatto numerico e clamore? Difficile, per non dire impossibile. Però, i gestori delle sale, si tranquillizzino.

Sulla mia pelle (al momento) non ha decretato nulla di definitivo; semmai, ha dimostrato che il buon senso del pubblico è sempre superiore a quello dei soloni che si stracciano le vesti prima del tempo. Netflix, o chi per lei, non ucciderà il cinema. Quello, lo stanno già facendo, da tempo e molto bene, tanti sceneggiatori e registi.

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