Cambiar vita si può, spesso si deve

Se costringete due sconosciuti a vivere in simbiosi quante possibilità avete che alla fine si piacciano da matti? Una domanda cui si può dare qualsiasi risposta, tutte valide. Quella di Valérie Donzelli (giovane cineasta francese) si chiama Main dans la main ed è il suo nuovo lavoro in concorso alla Festa internazionale del cinema di Roma.
La Donzelli (già apprezzata autrice di La guerra è dichiarata e di La reine des pommes, mai uscito in Italia) fa incontrare nelle eleganti sale dell'Operà Garnier di Parigi la fascinosa direttrice del corpo di ballo (Valérie Lemercier) con un giovane falegname di provincia pazzo per lo skateboard (Jeremie Elkaim). La sceneggiatura è stata praticamente scritta per la Lemercier, vera ispiratrice del personaggio. Si tratta infatti di una donna altera e sofisticata (parigina perfetta, insomma) che rimane indissolubilmente legata a uno sbarbatello allegro e disinvolto ma ovviamente molto diverso. Grazie a questa alchimia e grazie ai luoghi (Parigi e provincia, andata e ritorno) i due scopriranno che le loro vite non soltanto sono compatibili ma anche reciprocamente desiderabili. Devono soltanto liberarsi delle tare mentali e dei legami esclusivi che li tengono davvero incatenati.

Insomma è una commedia che offrendoci una nuova versione del classico «gli opposti che si attraggono» insinua il dubbio che ognuno di noi è incatenato a qualche laccio, sciolto il quale può scoprire davvero il proprio io e magari divertirsi un mondo vivendo una vita più piena.
Le inquadrature parigine, le citazioni di Truffaut e delle commedie musicali di Jacques Demy offrono, poi, una macedonia appetibile per il pubblico che ama il buon cinema.

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