Approfittatore e indegno. Sono veramente dure le accuse rivolte contro Beppe Convertini, presentatore di La vita in diretta Estate, da Alberto Dandolo, il terribile giornalista del sito Dagospia che mette in piazza le magagne dei personaggi famosi. Accuse che però non vengono confermate dall'associazione umanitaria coinvolta. Ieri, dopo aver letto sul Giornale l'intervista a Convertini, realizzata per far conoscere meglio il nuovo volto di Raiuno, Dandolo ha pubblicato un post per far conoscere chi è invece - secondo lui - l'attore. In sostanza lo ha accusato di farsi bello passeggiando per i campi profughi e pretendendo di alloggiare in alberghi di lusso mentre tutto intorno donne e bambini morivano di fame. Non è certo la prima volta che Convertini viene attaccato: quando si è saputo che gli era stato assegnato un programma importante, i giornali si sono scatenati nel ricordare le sue amicizie tra gli esponenti dei 5 Stelle. Ma accuse così infamanti non erano state fatte.
Ecco cosa scrive Dandolo, in riferimento ai passaggi dell'intervista in cui Convertini parla del suo impegno umanitario nei campi profughi siriani in Libano. «Parlo in quanto testimone diretto e persona informata - dice -. Fui io stesso anni orsono, in quanto responsabile dell'ufficio stampa (area celebrities) di una seria e blasonata fondazione internazionale a tutela dei diritti dei minori, a coinvolgere l'attore nella promozione del numero di solidarietà e nelle missioni umanitarie. Fui io stesso a scegliere, proporre e ad accompagnare Convertini in Libano... Vorrei ricordargli quanto segue: 1) Dopo una sistemazione iniziale non di suo gradimento, utilizzata sempre da tutti i testimonial, pretese di alloggiare in un albergo pentastellato (Hotel Cavalier in Hamra Street) nel centro di Beirut a spese (non previste) della fondazione. A differenza di Selvaggia Lucarelli e di molti altri che pagarono per la stessa missione albergo e volo di tasca propria. 2) Spesso la sua permanenza nei campi, almeno in mia presenza, si riduceva giusto al tempo delle foto e dei video di rito. 3) Viaggi che ha scelto di mostrare con frequenza, per molti osservatori con un approccio personalistico. 4) Mi sono sempre chiesto cosa facesse durante le tante ore libere a Beirut, probabilmente provini per qualche serie araba. A volte è solo una questione di stile».
Ecco cosa risponde Paolo Ferrara, da noi interpellato, responsabile della comunicazione dell'associazione Terre Des Hommes per la quale Convertini ha fatto da testimonial nei campi siriani. «Noi non entriamo nella polemica, ricordo solo che per nostra policy non retribuiamo mai i personaggi che ci aiutano. Mettiamo solo a disposizione i voli in economy e l'albergo al massimo a 4 stelle. Ci sono persone che si pagano da soli anche quelli, come ha fatto Selvaggia Lucarelli, altri no, ma è tutto regolare. Per contro, Beppe ha finanziato a spese proprie le mostre e il libro realizzati per far conoscere la realtà dei campi profughi. E, comunque, questo è il lavoro del testimonial: mostrarsi, anche con servizi fotografici, sul luogo dove operiamo perché per pubblicizzare i nostri progetti servono personaggi famosi. E lui ci ha permesso di raggiungere tante persone e raccogliere fondi».
Insomma, pare una questione di vecchie ruggini.
E di «stupore» da parte di Dandolo di vedere Convertini nell'importante programma di Raiuno, dotato secondo lui - come scrive all'inizio del post - di «opinabili competenze televisive (per gli addetti ai lavori macchia indelebile sulla Rai di Salini)»... e «di simpatie pentastellate (rinnega le amicizie con Spadafora e Casalino?)».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.