Celentano all'Arena mette in musica l'apocalisse economica

Trenta canzoni in due giorni, molte prese dal repertorio storico. Filo conduttore la crisi. Claudia Mori: "Non sarà scioccante"

Celentano all'Arena mette in musica l'apocalisse economica

A suo modo è una notizia shock: «Il concerto di Adriano non scioccherà nessuno». Parola di Claudia Mori. Dopo il Benigni e il Santoro di Rockpolitik, dopo l'appoggio a Giuliano Pisapia e la comparsata in un comizio di Beppe Grillo, e soprattutto dopo le sventagliate di Sanremo su religione e politica, stasera e domani all'Arena di Verona (e in diretta dalle 21,05 su Canale 5 e su Rtl 102.5) Celentano torna dal vivo e attraverso la moglie-produttrice fa sapere che sarà «un concerto live con alcuni dialoghi, qualche monologo, i dialoghi con il pubblico, le sue pause».

Alla vigilia di Rock Economy aleggia ancora il segreto su ospiti e scaletta dello spettacolo. Le poche certezze riguardano i nomi noti da giorni: Gianni Morandi, che ieri mattina ha corso la Veronamarathon, sarà l'unico ospite musicale. Non ci saranno i duetti con gli artisti che hanno collaborato al suo ultimo album Facciamo finta che sia vero in cui la crisi economica è protagonista. «Questo è lo show di Adriano», ha ripetuto Claudia Mori incontrando ieri i giornalisti. Saranno presenti ospiti non musicali: stasera l'economista Jean-Paul Fitoussi («Le sue idee e quelle di Latouche e Rifkin sono le stesse di Adriano») e i giornalisti Gianantonio Stella e Sergio Rizzo, autori di La casta e altri libri sugli sprechi della politica. Anche questi nomi circolavano da giorni.

Domani invece toccherà ad altri. Quanti? Chi? La Mori non lo dice. L'indiziato numero uno resta Grillo, che potrebbe intervenire in collegamento video. Si parlerà di economia, ecologia, società, povertà. I fili conduttori saranno due: le canzoni che a Celentano piacciono di più, quelle che canta più volentieri, e quelle più funzionali agli argomenti che affronterà. Soltanto due saranno prese dall'ultimo album e altre appartengono al repertorio storico di Celentano, come Il mondo in mi settima o Un albero di trenta piani.

La scaletta è top-secret, ma dal libro fotografico pubblicato in occasione del concerto saltano fuori Svalutation, Il mutuo, Anna parte, La cumbia di chi cambia, Ti penso e cambia il mondo accanto agli evergreen Ragazzo della via Gluck, Azzurro, L'emozione non ha voce, Una carezza in un pugno. Una trentina di canzoni distribuite nelle due serate pensate non come una «prima» con la replica ma come uno spettacolo unico: pochissimi pezzi, i più famosi, gli «immancabili», saranno proposti sia oggi sia domani. «Certi brani sembrano scritti oggi, purtroppo, perché sembra non sia cambiato niente», commenta la Mori. Alcuni non sono mai stati eseguiti in un concerto dal vivo.

Spettacolo colossal. Biglietti venduti in poche ore, a dispetto delle polemiche di Sanremo, e per Celentano questa è la prova che il suo pubblico non l'ha abbandonato. Da 14 anni il Molleggiato non sale su un palcoscenico per uno spettacolo dal vivo. Le prove sono cominciate in maggio, puntigliose, meticolose, da perfezionista qual è Celentano che, dice la moglie, «affronta sempre le cose come fosse la prima volta». Rispetto alle trasmissioni tv, questa volta il centro dovrebbe essere proprio la musica e quello che nascerà dal contatto con il pubblico. A 74 anni Celentano è atteso da una prova molto impegnativa: «Ma lui non deve dimostrare niente a nessuno, se non fare quello che la gente vuole da lui: vederlo in 3D, cioè dal vivo».

Nessun problema, assicura Claudia Mori, con Mediaset. Per la prima volta in 40 anni di carriera Celentano non andrà in tv sulle reti Rai. Dopo Sanremo i vertici della tv pubblica, a partire dall'ex direttore generale Lorenza Lei, hanno detto basta. Stavolta non ci sono state trattative su cosa dire e cosa no: lo spettacolo è prodotto dal Clan (la casa di Celentano) e Canale 5 mette le telecamere.

"Ci troviamo benissimo, ci lasciano lavorare senza problemi", dice la Mori che polemizza con Mamma Rai: "Le prime difficoltà sono cominciate dopo Fantastico. Ma a Sanremo Adriano ha attaccato due lobby così importanti, i giornali e la Chiesa. Strano, di solito i primi criticano la seconda per le ingerenze. Invece questa volta sono andati tutti d'accordo".

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