Cultura e Spettacoli

Al cinema, "Il giorno sbagliato": Russell Crowe terrorizza al volante

Crowe in versione villain in un action-thriller adrenalinico che promette critica sociale e invece diventa, in itinere, un B-movie di assoluta prevedibilità. Efficace come mero "giro di giostra".

Al cinema, "Il giorno sbagliato": Russell Crowe terrorizza al volante

"Il giorno sbagliato", il nuovo action-thriller con protagonista Russell Crowe, ha nei titoli di testa i minuti più promettenti ed efficaci. Sono quelli in cui si critica apertamente una società allo sbando e che genera individui nevrotici. In un rapido e brillante montaggio vediamo riassunta la realtà frenetica e frustrante che viviamo ogni giorno e denunciata, grazie a stralci di notiziari e talk tv, l'inciviltà che dilaga sulle strade.

Il resto del film, invece, equivale al giro su un'attrazione da Luna Park che conosciamo a menadito, ma che non per questo smette di regalare adrenalina.

Al centro della storia c'è Rachel (Caren Pistorius), una giovane donna che, a bordo di una vecchia Volvo, sta accompagnando il figlio (Gabriel Bateman) a scuola. È in ritardo come sempre, quando si trova dietro a un pickup che tarda a ripartire nonostante il semaforo sia già verde. La donna inizia quindi a suonare il clacson con veemenza, gesto che non piace a Tom Cooper (Russel Crowe), l'uomo al volante del mezzo e che ha da poche ore massacrato l'ex moglie. Le mancate scuse di Rachel faranno da detonatore alla furia omicida dell'inquietante energumeno.

La mente va a titoli come "Duel" (1971) di Spielberg e a "Un giorno di ordinaria follia" (1993) di Joel Schumacher, indubbiamente, ma "Il giorno sbagliato" è un film di cui, a fine visione, si ricorda solo l'esordio di Crowe in veste di villain della porta accanto.

Il suo Tom è un uomo che non ha più nulla da perdere e che, una volta impossessatosi delle informazioni contenute nel telefonino di Rachel, sviluppa un rancore personale. Rivede in lei, al centro di un divorzio difficile, l'aguzzina di cui si è sbarazzato nel prologo del film. In preda al capovolgimento di un noto principio evangelico, decide di fare agli altri quel che è stato fatto a lui, come se ferire il prossimo alleviasse il proprio dolore. Un cortocircuito mentale più diffuso di quanto si creda, quello di prendersela con chi capita a tiro, ed è l'aspetto davvero spaventoso della narrazione.

Quest'individuo che di punto in bianco inizia a usare la sua enorme stazza e il suo Suv come armi, si crede non solo un giustiziere ma anche una sorta di educatore: grazie al risalto datogli dai Media, sembra quasi voler punire una persona per educarne milioni.

La performance dell'attore australiano, animalesca e fondata sulla fisicità, convince finché il suo personaggio usa i neuroni per improvvisare crudeli giochetti. Si resta atterriti anche quando il blackout mentale in lui ha il sopravvento, rendendolo uno squalo che fiuta il sangue per poi attaccare. Peccato che, verso la fine, vedendolo uscire immune da rocamboleschi incidenti, si faccia largo il rischio di comicità involontaria.

"Il giorno sbagliato" inchioda lo spettatore a uno stato di tensione continua.

Sviluppato come un susseguirsi d'inseguimenti, minacce e omicidi, è il classico popcorn-movie, mai innovativo, ma in grado di divertire per l'intera sua durata chi al cinema apprezzi il connubio di spavento e azione.

Commenti