Confalonieri presenta il «suo» Obama: «Lo ammiro»

Lo storico dirigente Mediaset: "Non ha cercato di esportare la democrazia"

Il presidente Mediaset, Fedele Confalonieri
Il presidente Mediaset, Fedele Confalonieri

«Ho una grande ammirazione per Barak Obama». Parola di Fedele Confalonieri, presidente Mediaset, che ieri sera ha avuto pensieri particolarmente gentili verso il presidente uscente degli Stati Uniti durante la presentazione del nuovo appuntamento di Retequattro della serie di biopic Il Presidente dedicato a Obama (in onda il 31 maggio in seconda serata). Padrone di casa l'ambasciatore Usa John Phillips che, presso la sua residenza romana, ha ospitato l'anteprima della trasmissione a cura di Alessandro Banfi, anche conduttore, e Carlo Gorla e ha introdotto Confalonieri come «una vera e propria istituzione qui in Italia». Il presidente Mediaset ha raccontato dell'ammirazione verso Obama disegnando un ritratto a tutto campo del 44esimo presidente americano: «È un uomo molto ragionevole che, a differenza dei predecessori che hanno cercato di portare la democrazia in giro per il mondo con i risultati non esaltanti che tuttora vediamo, è stato molto cauto. È stato molto bravo anche a muoversi durante un periodo di grande crisi economica».

Un po' come il programma della rete diretta da Sebastiano Lombardi, che ripercorre l'ascesa di Obama alla Casa Bianca partendo da quando era piccolo, anche Confalonieri, folgorato dalla lettura del libro I sogni di mio padre. Un racconto sulla razza e l'eredità, un viaggio a ritroso nel tempo di Barak, ha ricordato le origini e le difficoltà del futuro presidente con il padre keniota che aveva lasciato lui e la madre per fare ritorno nel suo Paese: «Non è il mio presidente ideale, però debbo ammettere che è stato uno che non ha rifatto gli errori di chi l'ha preceduto. Poi c'è l'ammirazione perché è stato il primo presidente di colore e oltretutto ha avuto un vero exploit nel diventarlo così giovane».

Il programma di Retequattro arriva sul piccolo schermo proprio nel momento in cui le primarie statunitensi sono agli sgoccioli in vista delle elezioni presidenziale

dell'8 novembre. D'obbligo quindi la domanda su chi voterebbe oggi tra i tre candidati principali, Donald Trump, Hillary Clinton e Bernie Sanders: «Guardi, se dicessi Trump non sarei credibile», risponde sibillino Confalonieri.

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