da Pesaro
Il buon teatro è come il vino. Non invecchia. E il ritorno de L'occasione fa il ladro a quel Rossini Opera Festival per il quale nacque, venticinque anni fa, conferma: lo spettacolo di Jean Pierre Ponnelle, geniale regista, scenografo e costumista, è un classico che non tramonta. Prendete una delle migliori farse composte da un Rossini appena ventenne. E affidate l'intrigo della trama a sei tipiche figurine: il furbo maneggione (Roberto De Candia) e il suo servo scaltro (Paolo Bordogna); la cameriera piccante (Viktoria Yarovaya) e la malinconica padrona (Elena Tsallagova); l'innamorato romantico (Enea Scala) e il tutore babbeo (Giorgio Misseri). Infine mettete tutto dentro una valigia dalla quale, durante la sinfonia iniziale, tutti questi elementi spuntano fuori, come per magia. Così il tema del «teatro nel teatro» si materializza in un gioco che è squisitamente teatrale, dentro cui le trovate, spiritose e inattese, zampillano fresche.
Convince «L'occasione» di Rossini
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