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La coppia Kidman-Grant, troppo belli fuori per essere veri dentro

Arriva "The Undoing", ed è già cult: dramma, sesso, suspense e l'italiana Matilda De Angelis

La coppia Kidman-Grant, troppo belli fuori per essere veri dentro

Un giallo potente, classico nel miglior senso del termine. The Undoing (Le verità non dette), ha queste caratteristiche e qualche altro pregio: una regista di talento, la danese Susanne Bier, e un cast importante, formato da Nicole Kidman, Hugh Grant, Donald Sutherland e dall'italiana Matilda De Angelis.

La miniserie targata HBO, in sei puntate e in arrivo l'8 gennaio su Sky Atlantic e Now TV, è l'adattamento del romanzo di Jean Hanff Korelitz, You Should Have Known, uscito in Italia nel 2016 col titolo Una famiglia felice (Piemme). Racconta di una donna di successo, Grace Fraser (interpretata da Nicole Kidman), che sembra vivere la vita perfetta: è una nota e agiata psicoterapista, ha un marito (Hugh Grant) devoto e carismatico che di mestiere fa il medico che salva i bambini dal cancro, e ha un figlio talentuoso che frequenta una scuola esclusiva a Manhattan. Ma niente è destinato a durare e soprattutto niente è realmente come sembra. La morte violenta di una giovane donna e la sparizione del marito cambierà improvvisamente l'esistenza della protagonista e dell'intera famiglia.

Sono decenni che Nicole Kidman non sbaglia un colpo nella sua carriera. Tra l'altro un ruolo molto simile - quello di una donna agiata la cui famiglia nasconde un segreto terribile - lo aveva interpretato nel recente Big Little Lies, altra miniserie targata HBO di grandissimo successo (la sceneggiatura di entrambe è di David E. Kelley, il creatore della serie tv Ally McBeal). «Ho un debole per i ruoli di donne complicate che spesso sono il loro stesso peggior nemico dice la Kidman , inoltre mi sto appassionando ai tempi più lunghi della televisione, che permettono di sviluppare meglio un personaggio e dargli profondità: l'opportunità di interpretare Grace per sei episodi mi entusiasmava».

L'aspetto più difficile dell'interpretare questo ruolo è per l'attrice australiana il dover attraversare tutto un intero spettro di stati d'animo e relazioni: «Grace è una donna che si credeva felice e che invece scopre che la sua felicità è fondata sulla menzogna. Tutta la sua vita viene stravolta, le relazioni, la famiglia, il suo stesso ruolo nella società».

La Kidman si è entusiasmata così tanto del progetto da volere per sé anche il ruolo di produttore esecutivo e da coinvolgere nello stesso ruolo, oltre che nella regia, la filmaker danese Susanne Bier che nel 2010 vinse l'Oscar come miglior film straniero per il dramma In un mondo migliore. Insieme le due produttrici hanno scelto il resto del cast: «È stata Susanne a suggerirmi Hugh Grant per il ruolo di mio marito dice la Kidman -, io sapevo che non voleva quasi più lavorare ma la Bier mi ha assicurato che avrebbe detto di sì, e così è stato».

Stanco di interpretare i ruoli che lo avevano fatto conoscere e amare dal pubblico femminile in commedie romantiche come Quattro matrimoni e un funerale, Love Actually e Notting Hill, Grant ora sceglie con cura i suoi progetti e dice molti no. «Suona come se fossi una primadonna, ma in fondo è vero, un po' lo sono», dice l'attore inglese con il suo inglesissimo humor. Questo ruolo però era intrigante abbastanza da suscitare la sua curiosità. «Jonathan Fraser è un medico che cura i bambini, il classico brav'uomo che conosce l'empatia e il calore umano - continua Grant - ma a un certo punto ti viene da chiedere se non sia un po' troppo empatico. È come una bella camicia di cotone che è un po' troppo facile da stirare, non ci sarà del nylon dentro?».

Nel ruolo della donna intorno all'omicidio della quale si dipanerà il racconto, c'è l'attrice italiana Matilda De Angelis, 25 anni, che il pubblico ha visto recentemente nella commedia Netflix L'incredibile storia dell'isola delle Rose, accanto a Elio Germano. Per questo progetto internazionale ha recitato in una scena di nudo e ha baciato Nicole Kidman: «Non mi sono mai sentita a disagio ha detto la giovane attrice bolognese Nicole Kidman mi ha dato consigli. Non siamo qui per giudicarti, mi diceva. Immagina di essere completamente vestita e di essere sicura di te. Anche Hugh Grant è stato molto gentile e si è sincerato che gli facessi sapere se qualcosa mi fosse sembrato inappropriato. Mi hanno messo a mio agio insomma».

Per Susane Bier anche New York gioca un ruolo da protagonista con i suoi quartieri più ricchi, nella Upper East Side. «Il mio lato più voyeuristico era incuriosito all'idea di raccontare un mondo che è inaccessibile ai più. Chiunque abbia fatto il turista a New York ha guardato, naso all'insù, quelle belle case dei ricchi veri, da dove escono bambini accompagnati a scuola dall'autista.

Raccontare una storia che mostra le magagne di quel mondo, la polvere sotto il tappeto, è divertente, perché alla fine permette a noi comuni mortali di conoscere quel mondo per quello che veramente è».

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