Rischia di perdere la cittadinanza di Springfield, di essere espulso. E in questo caso, altro che sovranisti, la colpa sarà dei buonisti.
Stiamo parlando del povero Apu Nahasapeemapetilon il gestore del Jet Market dove fa la spesa la famiglia Simpson. Sia chiaro Apu, classe 1961, laureato in scienze informatiche, la cittadinanza Usa, almeno nel mondo fantastico della serie ideata da Matt Groenig, ce l'ha. Però forse nella trentesima stagione dei Simpson non ci sarà più.
Perché? Per le polemiche che sono iniziate dopo l'uscita di The Problem With Apu, documentario girato dall'attore e comico di origine indiana Hari Kondabolu. La pellicola è incentrata su molte interviste a diversi attori di origine indiana, che si sono lamentati di aver affrontato il razzismo a Hollywood. Anche a causa del personaggio di Apu. Ricordi che andavano dal bullismo verbale, come essere chiamati Apu per provocazione. O casting di agenti e registi che chiedevano al mal capitato di «parlare di più come Apu» anche se avevano già un naturale accento indiano. Il polverone è addirittura aumentato quando il regista Adi Shankar (famoso per The Grey e sempre di origini indiane) ha lanciato un concorso per aspiranti sceneggiatori che fossero in grado di risolvere «il problema con Apu» scrivendo un episodio di The Simpsons adeguato. Ora Groening, che sta presentando la sua nuova serie, Disenchantment, in uscita per Netflix, è stato bersagliato di domande sul tema. Ha glissato: «la gente ama fingere di essere offesa».
Ma dall'intervista che ha rilasciato al New York Times sembra di capire che Apu potrebbe dirci addio
visto anche che il doppiatore Hank Azaria non vuole più dargli voce. Se succederà sarà un pezzetto di innocua e giocosa ironia ucciso per nulla. Un po' come se i francesi avessero preteso di silenziare l'ispettore Clouseau.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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