Cultura e Spettacoli

Cosa conta nei film? Non sforare i 90 minuti

Tutto è partito con un messaggio postato, lo scorso anno, su Twitter, da Netflix: "2 ore di film sono un grande impegno? Questa è per voi: Film più brevi di 90 minuti"

Cosa conta nei film? Non sforare i 90 minuti

Tutto è partito con un messaggio postato, lo scorso anno, su Twitter, da Netflix: «2 ore di film sono un grande impegno? Questa è per voi: Film più brevi di 90 minuti», in risposta a un post in rete, condiviso da migliaia di persone, che ironizzava sulla lunghezza delle pellicole (che tali non sono più). Poche parole che, però, rappresentano una rivoluzione, ufficializzando la nascita di una nuova categoria sulla piattaforma e non solo. Che non tutti conoscono, anche perché non la si trova automaticamente. Però, esiste. Basta digitare www.netflix.com/browse/genre/81396425 per veder comparire sullo schermo «Film sotto i 90 minuti». Perché, adesso, non conta più se il film sia drammatico, commedia, biografico, comico, documentario, romantico o LGBTQ, eccetera. O, più banalmente, se il lungometraggio sia bello o brutto, che dovrebbe essere la discriminante per vederlo oppure evitarlo come la peste. No. Ora, la dimensione artistica di un'opera cinematografica, si valuta in base alla sua durata. Sopra o sotto i 90 minuti e senza supplementari. Durata che è tarata sulla capacità di attenzione di un giovane, il fruitore principale dello streaming. E, in più, chi soffre di vescica incontinente, sentitamente ringrazia. Come se volessero addolcirti la pillola, limitandoti la pena inflitta. Manca solo il bugiardino con la scritta «consigliata la visione prima dei pasti perché potrebbe far vomitare» e siamo a posto. Si scherza, ma fino a un certo punto. Che Netflix abbia introdotto questa categoria, appare, per certi versi, ironico, ma fino a un certo punto, perché presagisce, probabilmente, il futuro della settima arte veicolato dalle piattaforme streaming. Opere da un poco al chilo, pardon al minuto, giusto per riempire la libreria dell'offerta, senza badare alla qualità. L'importante è fare numero e non superare il 90 che, non a caso, è la paura.

L'ironia sta nel fatto che, essendo un film in streaming, quella categoria è inutile. Durasse anche 180 minuti, non sono tenuto a vederlo tutto e subito, come, invece, in sala. Potrei vederne un pezzo oggi e finirlo il giorno successivo. Del resto, con le stagioni complete della serie Tv cosa facciamo? Mica tutti si fanno la maratona in un giorno. Che poi, Netflix ha uno strumento meraviglioso, amato dai critici, che è la velocità 1,25x, che permette di accelerare la visione del film riducendone la durata.

Anche perché, spesso, nessuno si accorge della differenza.

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