Cremonini senza artifici: "Io solo con il pianoforte"

Il cantautore ripropone "Possibili scenari" "per svelare i segreti nascosti dei miei brani"

Cremonini senza artifici: "Io solo con il pianoforte"

L'annuncio a sorpresa: esce un nuovo disco di Cesare Cremonini. Dalla scorsa notte è in preorder sulle piattaforme digitali e in presave su Spotify secondo gli ormai complicati meccanismi di pubblicazione. Sarà disponibile dal 7 dicembre e raggiungerà l'obiettivo di sparigliare le carte perché è davvero inatteso. Si intitola Possibili scenari per voce e pianoforte, ed è la «rinascita acustica» del disco Possibili scenari del 2017 che è stato un successo con quattro «singoloni» (Nessuno vuole essere Robin, Poetica, Kashmir e il nuovo Possibili scenari), i concerti negli stadi e adesso nei palasport (l'altro giorno Cremonini era ad Ancona). Insomma, mentre viaggia ancora in tour con un disco da top ten, questo artista anomalo sfugge la ritualità ormai stanca di pubblicare un «album repack» con le stesse canzoni del disco originale più qualche contenuto inedito per rinnovare l'interesse del pubblico (o giustificare una partecipazione al Festival di Sanremo). Qui Cremonini ha tolto gli orpelli tecnologici a Possibili scenari, ha eliminato gli arrangiamenti e si è cantato al pianoforte.

«Un album come Possibili scenari per pianoforte e voce - ha scritto in una nota - offre la possibilità di ricondurre il pubblico a un ascolto della musica più attento, paziente e meno frenetico: significa svelare, uno ad uno, i segreti nascosti nelle mie canzoni, donare al pubblico la loro purezza. Per capirci, sono versioni senza luci di proscenio, molto intime, registrate a occhi chiusi e rappresentano davvero un'inversione di tendenza rispetto all'abitudine di gonfiare i brani con remix o arrangiamenti che spesso non hanno alcuna profondità». Qui si ascoltano versioni di Possibili scenari o Nessuno vuole essere Robin che tuttora sono nelle playlist radiofoniche ma che ora si mostrano nude, con le imperfezioni sui tasti del pianoforte e con i respiri di Cremonini tra una strofa e l'altra. Un'attitudine quasi jazz che offre un nuovo riflesso al cantautore tra parentesi, quello che è cresciuto sconvolgendo le regole. Dai vendutissimi Lunapop alla carriera solista. Dai successi adolescenziali alla ricerca di un repertorio ragionato ma passionale allo stesso tempo. «I tasti di avorio del pianoforte e ogni mio respiro che separa i versi delle canzoni hanno un ruolo in questa trasformazione: realizzarla mi ha convinto ancora di più che il piacere della musica può svegliare il nostro tempo». E così l'attacco notturno di Nessuno vuole essere Robin rende l'idea di un club con pochissime persone sotto il palco pronte a cogliere ogni sfumatura dei suoni. Il verso «siamo vele di una barca» da La isla prende luce nuova e spiega la strettissima dipendenza di un artista dalla propria ispirazione, quando è autentica e dominante.

E la potenza di Possibili scenari (grande chitarra sul disco originale) non si perde togliendo l'amplificazione. Un album a bruciapelo che fotografa l'ispirazione di qualche notte, magari dopo aver cantato davanti a decine di migliaia di persone e aver ceduto alla voglia di confessarsi al proprio pianoforte.

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