Se "coprire" il Male è più facile che comprenderlo

L'ideologia woke continua a dilagare nei campus universitari americani

Se "coprire" il Male è più facile che comprenderlo

L'ideologia woke continua a dilagare nei campus universitari americani, a riprova del fatto che i crimini maggiori contro la cultura li commettono le élite intellettuali, professori e studenti delle migliori famiglie, altro che analfabeti incolti che si trascinano alle periferie del mondo. Sul fronte della cancel culture, la «cultura della cancellazione», sembra che a ogni passo in avanti ne corrispondano due indietro. E così, nei giorni scorsi, dopo la buona notizia che la George Washington University ha permesso all'ormai famigerato giudice della Corte Suprema americana Clarence Thomas di continuare a insegnare dopo che gli studenti avevano chiesto di licenziarlo a causa della contestatissima sentenza sull'aborto, ecco che un busto del presidente Abraham Lincoln è stato rimosso dalla biblioteca della Cornell University (mai sottovalutare la stupidità di alcuni studenti). «Qualcuno si è lamentato ed è sparito», ha detto un professore di Biologia della Cornell, Randy Wayne. Non solo: è stata rimossa anche una targa commemorativa del suo discorso di Gettysburg, uno dei più importanti della storia americana. Ora: Lincoln guidò gli Stati Uniti in una guerra che pose fine alla schiavitù, firmò il «proclama di emancipazione» delle persone di colore e morì assassinato. Ma ciò, per alcuni zeloti dell'ideologia woke, non basta a scusarlo del fatto che lui stesso possedesse alcuni schiavi. Via il busto, via la targa, via la Memoria... Non c'è pace per i monumenti e per la Storia al di là dell'Atlantico. Ora traballa anche «la colonna del Duce» a Chicago, un simbolo per la comunità italo-americana. Dono di Benito Mussolini alla città dell'Illinois nel 1934 per commemorare la trionfale «Crociera aerea del decennale» di Italo Balbo, avvenuta, tra folle festanti, festeggiamenti infiniti e una colazione dell'aviatore alla Casa Bianca l'anno precedente, la colonna corinzia di marmo verde che il Duce aveva fatto prelevare dagli scavi di Ostia Antica per regalarla alla municipalità di Chicago, oggi - dopo anni di lamentele, discussioni, proteste e difese - rischia di essere rimossa per sempre. La mayor della città, Lori Lighfoot, probabilmente per ingraziarsi il favore elettorale dell'area democratica e dei movimenti Black Lives Matter, ha incluso il monumento fra quelli da cancellare, proponendo anche di cambiare nome alla «Balbo Drive», la via cittadina intitolata all'eroe italiano in quel lontano ed eroico 1933.

Ancora una volta, con la compiacenza di emeriti professori, nel caso specifico lo storico Fraser Ottanelli della University of South Florida, il Passato viene rimosso, come qualcosa di cui vergognarsi, quando semmai si dovrebbe contestualizzarlo, discuterlo e tramandarlo, nelle sue pagine gloriose come in quelle tragiche. «La Storia, buona, brutta o cattiva che sia, va sempre rispettata» hanno infatti giustamente protestato molti italo-americani. «Cancellare» è un verbo sempre più semplice rispetto al complesso «comprendere».

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