Il cuore di Lady Diana diviso tra Hasnat Khan e Dodi Al-Fayed

Le storie d’amore di Lady Diana hanno riempito le pagine dei rotocalchi, ma quelle con il medico Hasnat Khan e il miliardario Dodi al-Fayed sono rimaste impresse nella memoria dell'opinione pubblica

Il cuore di Lady Diana diviso tra Hasnat Khan e Dodi Al-Fayed

Lady Diana voleva essere la regina dei cuori della gente. Non le importava indossare la corona di sovrana consorte, né di essere definita una sorta di “royal sex symbol”. Le pagine dei tabloid si riempivano periodicamente dei racconti e delle rivelazioni sulle sue vere o presunte storie d’amore. In più il rapporto tra la principessa e la stampa è sempre stato conflittuale e controverso. Da una parte Lady Diana si serviva dei paparazzi per continuare la sua personale crociata di ribellione nei confronti della royal family e costruirsi un’immagine che la aiutasse a definirsi agli occhi del mondo e di se stessa. Dall’altra, però, sognava un’esistenza lontana dai riflettori, accanto a qualcuno che non vedeva in lei la principessa del Galles, ma solo Diana Spencer. Era affascinata e nello stesso tempo disgustata dal potere mediatico che aveva raggiunto. È possibile che gli scandali della sua vita fossero una richiesta d’attenzione e, insieme, un meccanismo perverso che la stessa Lady D. non riusciva più a controllare? Forse. Di fatto, però, fu quell’attrazione-repulsione nei confronti della stampa a influire in maniera determinati sulla sua vita e sui suoi sentimenti. I tabloid, però, sostengono da più di vent’anni che la principessa fosse pronta a recidere, almeno in parte, il legame che aveva con i media o, almeno, a modificarlo. Tutto questo in nome del vero amore che era certa di aver trovato in un uomo molto diverso da lei e dalle altre persone che aveva conosciuto. Una persona riservata, concentrata sul proprio lavoro e che la faceva sentire importante e protetta. Il medico pakistano Hasnat Khan.

La storia d’amore con Hasnat Khan

Ancora oggi per i giornali fu solo lui a conquistare il cuore di Lady Diana. Non Dodi al-Fayed, non il maggiore Hewitt, di sicuro mai il principe Carlo. Hasnat Khan era schivo, serio e quando vide per la prima volta la principessa non la degnò di uno sguardo.

Tutto iniziò il primo settembre 1995. Lady Diana si trovava nella sala d’aspetto del Royal Brompton Hospital con la sua agopunturista Oonagh Toffolo, in attesa di avere notizie del marito di quest’ultima, Joseph, operato di bypass il giorno precedente. Vanity Fair ricorda che Hasnat Khan piombò nella stanza di corsa, per avvertire Oonagh che Joseph sarebbe finito in sala operatoria di nuovo, a causa di un’emorragia. L’agopunturista presentò Diana al chirurgo, il quale la salutò con un frettoloso cenno del capo. Quello strano comportamento colpì la principessa, che non era certo abituata a essere ignorata. Osservando il medico allontanarsi, avrebbe commentato: “Oonagh, non è bellissimo? E che bel nome, Hasnat Khan”. In realtà nessuno le aveva riferito il nome del chirurgo. Non c’era stato il tempo. Diana lo aveva letto sulle sue scarpe.

La principessa tornò diverse volte in ospedale, per vedere l’uomo di cui si era innamorata a prima vista. I loro sguardi si incrociarono al secondo incontro, in un ascensore. Di lei Hasnat parlò una sola volta, durante una deposizione resa alla polizia nel 2004, in cui rivelò: “La trovai molto alla mano, capace di far sentire chiunque a proprio agio. Sembrava che flirtasse con tutti”.

Diana iniziò a corteggiare Hasnat e, alla fine, riuscì a uscire con lui. Si trattò di un appuntamento bizzarro. Il medico, infatti, la invitò a casa dei suoi zii a Stratford-upon-Avon perché doveva prendere dei libri. Era certo che Diana non avrebbe accettato, invece lei lo stupì. La relazione divenne di dominio pubblico, nonostante gli accorgimenti che entrambi avevano usato per proteggere la loro privacy. La principessa, per esempio, continuava a recarsi nell’ospedale, ma lo faceva di sera tardi, quando quasi nessuno poteva vederla. Fu tutto inutile. Hasnat si ritrovò nell’occhio del ciclone e la sua esistenza fu passata al setaccio. Da quel momento iniziò a detestare i giornalisti.

La madre dei principi William e Harry, invece, era abituata a quegli assalti, benché fosse consapevole del fatto che destabilizzavano la sua tanto desiderata normalità con il nuovo amore. In quel periodo, inoltre, stava per ottenere il divorzio e tentava con tutte le sue forze di staccarsi dai Windsor e dalle loro abitudini. Si circondava di astrologi, guaritori, massaggiatrici, ma i veri amici erano pochissimi.

Lady Diana, poi, recideva spesso i legami con le persone che la circondavano: ogni volta che veniva a conoscenza o percepiva il vero o presunto tradimento da parte degli altri, quando intuiva che le si avvicinavano solo per interesse, li allontanava con decisione. Era ossessionata dall’idea che i servizi segreti o i giornali potessero spiarla, come racconta il giornalista del Daily Mail Richard Kay e, per questo, cambiava numero di cellulare ogni sei mesi. Una paranoia che le impediva di essere davvero tranquilla.

Il rapporto con Hasnat Khan, che man mano divenne sempre più profondo, le diede di nuovo la speranza di poter essere felice accanto a qualcuno che l’amasse davvero e che volesse condurre con lei una vita semplice. Il chirurgo detestava i riflettori, non comprendeva i meccanismi del gossip, ma neanche lo interessavano. Con lui Lady Diana riuscì ad afferrare la serenità e la normalità che aveva tanto cercato e mai ottenuto. Con Hasnat Khan trascorse due anni fatti di pomeriggi in casa, a Kensington Palace, di uscite in incognito, nascosta sotto occhiali da sole e una parrucca scura, ma anche di file per entrare nei locali di jazz tanto amati dal medico.

Hasnat Khan lavorava 90 ore a settimana e quando rincasava non aveva voglia di fare vita mondana. Per la prima volta Lady Diana si lasciò andare, si fidò davvero di un uomo, al punto da confessare a un’amica: “Tutti mi vendono. Hasnat è l’unico che non mi venderà mai”. Aveva ragione, ma non sapeva che non avrebbe fatto in tempo a constatarlo realmente.

Per tutto il 1996 Diana riuscì a far introdurre in segreto, a Kensington Palace, il dottore. Tollerò con amore e pazienza le decine di sigarette che fumava, la sua passione per il fast food (proprio lei che amava i cibi salutari) e perfino quel “filo” di pancia che non la preoccupava più di tanto. Quando un’amica le chiese cosa ci trovasse in lui, la principessa rispose: “Lo amo, mette così tanta passione nel suo lavoro”. Non ascoltava nemmeno i consigli del suo staff, che la implorava di troncare gli incontri nel suo palazzo, sia per evitare uno scandalo che per motivi di sicurezza. Non prestava alcuna attenzione neanche a chi si ostinava a spiegarle quanto lei e Hasnat fossero diversi.

In effetti le evidenti differenze tra loro non tardarono a creare degli attriti. Lady Diana chiedeva la normalità, ma non sapeva resistere senza le telecamere puntate addosso. Erano, forse, una sorta di iniezione di autostima per lei. Non riusciva mai davvero a liberarsi della sua immagine pubblica se non per brevi periodi. Nonostante ciò era sicura di voler sposare Hasnat Khan e lo presentò anche a William e Harry. Sperava di avere dei figli da lui e magari, col tempo, di riuscire a conciliare la figura iconica con la donna che era in realtà. Il chirurgo le propose di andare a vivere insieme in Pakistan, sperando che in questo modo l’assedio dei giornalisti lasciasse tregua al loro amore. Lady Diana prese in seria considerazione l’idea. Entrambi, però, peccarono di scarsa lungimiranza e poco realismo. La principessa era la madre del futuro re d’Inghilterra e questo limitava notevolmente la sua capacità d’azione. In più i media non avrebbero mai ignorato le vicende di questa donna capace, con una solo fotografia, di far vendere migliaia di copie di libri e giornali.

Il 20 febbraio 1996 Diana si recò in Pakistan con Lady Annabel Goldsmith. La motivazione ufficiale del viaggio fu la visita al centro di oncologia aperto dal campione di cricket pakistano Imran Khan. Quest’ultimo era anche il genero di Lady Annabel e cugino di Hasnat. In quell’occasione la principessa conobbe la famiglia del fidanzato e cercò in tutti i modi di conquistarli, di cancellare la loro diffidenza nei suoi confronti. Sapeva che i genitori di Hasnat non avrebbero accettato una nuora straniera, ma nello stesso tempo confidava in maniera perfino esagerata nelle sue capacità di persuasione.

Per ingraziarsi la famiglia del medico, Lady Diana si interessò anche alla sua carriera. Nell’aprile del 1996 partecipò perfino a un intervento chirurgico su un bambino del Camerun. L’operazione era stata organizzata dalla charity fondata dal mentore di Hasnat Khan, il cardiologo Magdi Yacoub. I tabloid si preoccuparono più di malignare sugli occhi truccati della principessa in sala operatoria, che sul risultato dell’intervento. In quel periodo la stampa sferrò l’attacco finale per “stanare” la coppia e costringerla a venire allo scoperto. Il Sunday Mirror titolò: “Il nuovo amore di Diana. Come un mago del cuore ha riparato il cuore spezzato della principessa triste”. Richard Kay del Daily Mail chiese un commento “a caldo” sulla vicenda alla diretta interessata, la quale tagliò corto, bollando le notizie come “stronzate” e commentando che “con le amiche ci siamo fatte una bella risata”. Quelle parole taglienti, dette in un eccesso di riserbo, di volontà di proteggere la sua vita privata, ferirono Hasnat Khan.

Ѐ vero che il chirurgo desiderava la privacy, ma constatare con quanta sicurezza la principessa avesse smentito la loro storia, con quanta convinzione e disinvoltura fosse riuscita ad allontanare (si fa per dire) i sospetti, lo indignò. Per la prima volta Hasnat realizzò la portata dell’abisso che li divideva e in lui divenne più solida la convinzione che non avrebbero mai avuto una vita normale e serena. Inoltre aveva iniziato a ricevere delle lettere minatorie e nella sua mente l’idea del matrimonio venne catalogata negli “scaffali” degli eventi impossibili. Lady Diana, invece, non si arrese. Credeva che quel legame fosse la sua ultima possibilità di essere felice. Tornò in Pakistan per convincere la famiglia del fidanzato ad acconsentire alle nozze. Si informò sulle tradizioni del Paese, sul rapporto tra i sessi, sulla religione. Chiese aiuto a Imran Khan, il quale le promise di parlare con Hasnat per convincerlo del fatto che Diana fosse la donna giusta per lui. Da questo momento in poi la storia prende una strada inaspettata e ancora oggi poco comprensibile.

L’addio

Nel giugno 1997 Diana accettò di punto in bianco l’invito a St. Tropez del miliardario egiziano Mohamed al-Fayed. Sembra che la principessa avesse già declinato altre proposte di questo tipo da parte dell’uomo, ma stranamente non questa. Sul motivo che la spinse a raggiungere gli al-Fayed, famiglia tanto ricca quanto chiacchierata, vi sono molte supposizioni: si disse che Diana avesse in mente di far trascorrere ai figli delle vacanze spensierate, circondati dal lusso. Alcuni sostennero che la love story con Hasnat fosse al capolinea e lei volesse farlo ingelosire con un altro.

Eppure Lady Diana trascorse il 21 giugno a Stratford-upon-Avon con gli zii del cardiochirurgo e il 10 luglio, la sera prima della partenza per Saint Tropez, Hasnat andò a trovarla a Kensington Palace. Nonostante la titubanza di questi, pare che la relazione fosse ancora in piedi. Fu proprio lui a spiegare alla polizia: “Tutto filava ancora liscio tra noi. Ma pochi giorni dopo ho capito che qualcosa non andava. Il suo cellulare squillava a vuoto”. Dunque Hasnat e Diana si amavano ancora, seppur tra mille dubbi e difficoltà, almeno stando alle parole dell’uomo. Possiamo supporre (ma non avremo forse mai prove) che avessero deciso di riflettere con calma sulla questione delle nozze, ma non l’avessero accantonata.

La storia con Dodi al-Fayed

Altra brusca virata di Lady Diana, almeno in apparenza: sembra che la ex moglie di Carlo abbia detto ai giornalisti questa frase sibillina: “Vi sorprenderò”. Cosa intendeva dire? Si riferiva alla presunta liaison con Dodi o al matrimonio con Hasnat e, magari, al trasferimento in Pakistan? Altro dubbio irrisolto.

Mohamed chiamò suo figlio affinché intrattenesse la principessa. I giornali si tuffarono nello scoop. Diana e il chirurgo pakistano si incontrarono di nuovo alla fine di luglio e in quell’occasione accadde l’inaspettato. Hasnat si rese conto che i sentimenti della donna nei suoi confronti erano cambiati. Raccontò alla polizia che “se conosci qualcuno molto bene, ti accorgi quando c’è qualcosa che non va. Non era la Diana di sempre. Non faceva che controllare il cellulare”. Insospettito l’uomo le chiese se tra loro vi fosse un’altra persona, magari un al-Fayed. Diana negò, ma il giorno dopo confessò che tra loro era finita. Il cuore di Hasnat andò in mille pezzi e, sull’onda della rabbia, le disse: “Sei morta”. Nella sua deposizione chiarì: “…Di mezzo doveva esserci qualcuno del clan di al-Fayed e come si fa a legarsi a persone così?”.

In agosto Lady Diana arrivò in Sardegna e da lì partì con Dodi per una crociera sullo Jonikal, lo yacht che gli al-Fayed avevano acquistato per 30 milioni di dollari allo scopo di far colpo su di lei. Le foto di quella vacanza fecero il giro del mondo e ancora oggi gira voce (mai confermata) che sia stata la stessa principessa a chiamare i paparazzi. Lady Diana che prende il sole sullo yacht, il suo costume maculato, l’abbraccio e il bacio con Dodi che fruttarono ai fotografi lauti compensi e la notorietà internazionale.

Il 6 dello stesso mese la ex altezza reale si recò in Bosnia per proseguire il suo impegno nella lotta contro le mine antiuomo. Al ritorno partì per un’altra crociera, stavolta in compagnia dell’amica Rosa Monckton. In quell’occasione la nobildonna rivelò alla confidente di aspettarsi un regalo importante da Dodi, probabilmente un anello. Eppure, come chiarì la Monckton, Diana continuava a pensare ad Hasnat Khan. A quanto sembra era innamoratissima di lui, voleva riconquistarlo e l’unica arma che aveva era la gelosia.

Non è escluso che Dodi al-Fayed facesse parte (forse a sua insaputa) di una messinscena orchestrata per stanare il cardiochirurgo dal suo rifugio pieno di diffidenza e tentennamenti. C’è la possibilità che Lady Diana volesse mettere Hasnat con le spalle al muro, costringerlo a trovare una soluzione ai problemi che impedivano al loro amore di sopravvivere. Del resto il giovane miliardario era perfetto per il “ruolo”: spensierato, ricco, disinvolto, chic, controverso e snob quanto bastava per incarnare un tipo di personalità opposta a quella del cardiochirurgo e che avrebbe potuto scatenare la rabbia di quest’ultimo.

Il mistero dell’anello

C’è un altro mistero in questo triangolo amoroso: al-Fayed acquistò davvero l’anello “Dis-moi ouì” nella gioielleria Repossi di Place Vêndome? Se lo fece, riuscì a donarlo a Diana? Non è da sottovalutare la supposizione che anche il gioiello facesse parte di un presunto intrigo ordito dalla principessa per riavvicinarsi al suo amore pakistano. Proprio il gioielliere Repossi avrebbe spiegato che Diana e Dodi erano andati a sceglierlo nel suo negozio di Montecarlo tra il 19 e il 20 agosto. Dell’anello si conosce solo il valore approssimativo, ovvero tra le 130mila sterline e le 200mila sterline (390-560 milioni di lire circa). Poiché erano necessarie delle modifiche il prezioso non venne ritirato subito, bensì il 30 agosto e nella gioielleria di Place Vêndome a Parigi da Dodi in persona. La guardia del corpo Trevor Rees-Jones, però, smentì l’intera faccenda, dichiarando che non esisteva alcun anello. Unico sopravvissuto al terribile incidente dell’Alma, Trevor sostenne di non aver mai lasciato la coppia e di essere certo che non si recarono in nessuna gioielleria.

Si fece strada l’ipotesi che Mohamed al-Fayed avesse inventato l’intera faccenda per dare veridicità all’ipotesi di un matrimonio imminente tra suo figlio e Lady Diana. Eppure vi sono troppe contraddizioni e molte cose non tornano. Stabilire la verità a distanza di tanti anni risulta praticamente impossibile.

Come racconta Vanity Fair Hasnat Khan chiamò per l’ultima volta la principessa proprio il giorno dell’incidente. Lei, purtroppo, non poté rispondere. Aveva cambiato numero di telefono ancora una volta. Il cardiochirurgo andò al funerale, trincerandosi dietro al silenzio che lo aveva contraddistinto fino a quel momento e che sarebbe rimasto la sua cifra negli anni a venire. Non approvò neppure il film “Diana” (2013), con protagonista Naomi Watts, tratto dal libro di Kate Snell “Diana: her last love” (2001).

A proposito del modo in cui era stato raccontato il suo amore con Diana disse al Mail on Sunday: “Si basa solo su gossip e sui racconti degli amici di Diana e di alcuni dei miei parenti, che hanno voluto parlare di una storia che in realtà non conoscevano affatto. Sono tutte congetture. Ho capito subito che quelle sullo schermo, io un passo indietro con le mani dietro la schiena, sono solo affettazioni che non ci sono mai appartenute. Mi è bastata una sola immagine per capire che hanno reso in maniera del tutto sbagliata come ci comportavamo l’uno con l’altra. Non c’era nessuna gerarchia nella nostra storia. Lei non era una principessa e io non ero un dottore. Eravamo amici e ci comportavamo come persone normali…”.

I segreti

Lady Diana e Dodi al-Fayed sono morti portandosi dietro i loro segreti e lasciando a noi enigmi impossibili da risolvere senza il loro aiuto. Restano le domande, i “se” di un futuro che non si è mai compiuto e di due relazioni che non hanno avuto il tempo di vivere.

Diana era davvero innamorata di Dodi? Oppure attraverso le crociere e le fotografie scattata sullo yacht cercava disperatamente di ottenere una reazione da Hasnat Khan? Quale fu il suo ultimo pensiero prima entrare nel tunnel dell’Alma? Non lo sapremo mai.

Tutto ciò che abbiamo è il cuore di Lady Diana diviso a metà tra il suo desiderio di libertà e la smania di apparire, tra la donna e la principessa, tra l’icona e la ragazza che non ha scelto mai fino in fondo come vivere, tra la semplicità di Hasnat e il glamour di Dodi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica