Passione, forza, costanza, sensualità. Ma anche gioco, ironia e divertimento. Insomma, la danza può essere anche pop. E diventare uno show televisivo. E pure di grande impatto emotivo e visivo. Soprattutto se dietro c'è il maestro del balletto, Roberto Bolle. Così, dopo l'esperimento di successo dello scorso anno, La mia danza libera, l'étoile torna in tv con un altro show, ben diverso dal primo, ma con lo stesso intento: «Portare la danza alla comprensione di tutti». E la data scelta è magica, come il fascino che trasmette Bolle: la sera del primo gennaio, quando ancora si spera in un anno migliore. Ovviamente su Raiuno, che ha intrapreso questa strada virtuosa, come spiega il direttore Angelo Teodoli, di mischiare la cultura con gli elementi pop, che servono da specchietti per attirare il pubblico verso forme d'arte di solito lontane dalla tv.
Infatti lo show, intitolato Danza Con Me, di cui Bolle è direttore artistico, autore e protagonista (con una grande lavoro di Rai e della società Ballandi) è contaminazione pura: presentato insieme a Marco D'Amore (il Ciro di Gomorra, ormai «prezzemolino» dello show), sarà un susseguirsi di incontri danzanti e di dialogo anche scherzoso tra il ballerino e personaggi come Fabri Fibra, Virginia Raffaele, Pif, Miriam Leone, Geppi Cucciari. E pure Sting e Tiziano Ferro. Ma ve l'immaginate Bolle che balla con Fibra e con Lil Buck, il re del «jookin», una delle più spettacolari street dance... Insomma, l'alto e il basso, l'arte e la cultura popolare. «È così che bisogna fare per avvicinare il grande pubblico alla danza, per svecchiarla, per renderla appetibile anche ai giovani - racconta Bolle, durante la conferenza stampa milanese nella sede dell'Accademia della Scala, dove lui si è formato e le cui allieve fanno parte dello show -. E non ho nessuna paura di avvicinare forme artistiche diverse. È il solo modo per sfatare il pregiudizio che la danza sia noiosa». E aggiunge, rendendo onore alla Rai: «È la prima volta in tutte le televisioni del mondo che viene dato così tanto spazio al ballo, in prima serata e in un giorno così importante come il primo dell'anno». Tanto che i progetti non finiscono qui e si pensa già a un altro appuntamento. «Nello show dello scorso anno era la prima volta che mi avvicinavo alla tv. Ne ho capito e assorbito i tempi, i modi, le complicazioni e le difficoltà e ora mi trovo più a mio agio. Sanremo? È bello, ma dietro le quinte sono così tutti terrorizzati che ti trasmettono un'ansia tremenda». Si sperimenterà anche il «body mapping» in real time, cioè la trasposizione delle linee del corpo in alta tecnologia.
Tante le stelle del balletto, da Polina Semionova a Melissa Hamilton a Léonore Baulac, chiamate per interpretare coreografie di Roland Petit, Nureyev e Mauro Bigonzetti. Spazio anche ad Ahmad Joudah, giovane ballerino siriano perseguitato dall'Isis che ha trovato nella danza «la forza per affrontare il pericolo e diventare un simbolo universale del valore salvifico dell'arte». Si esibirà con Bolle sulle note di Inshallah, la canzone di Sting che il musicista inglese («Ci teneva molto a essere presente») canterà live con la sua band.
A tenere le
fila del colorato show, Marco D'Amore, appassionato di studi classici, che lascia le violenze di Gomorra per i passi di danza. E speriamo che il pubblico di Raiuno gradisca in massa questo evento da vero servizio pubblico.
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