Dear Jack, Nek e Il Volo sperano nella vittoria

La band ha fan fedeli, il cantante è il più trasmesso dalle radio, i bookmakers scommettono sui tre tenori. Ma le (molte) giurie potrebbero ribaltare tutto...

Dear Jack, Nek e Il Volo sperano nella vittoria

nostro inviato a Sanremo

In fondo si dividono in due. A metà del Festival di Sanremo, quando tutti i cantanti hanno già cantato in gara, il bivio si allarga: da una parte i delusi, dall'altra gli speranzosi. Chi è in bilico per andare a casa stasera. E chi è in bilico per entrare nella terna finale che domani sera si giocherà il Festival. Però attenzione: ci sono troppe giurie in questa edizione, ben quattro (sala stampa, televoto, «demoscopica» ed esperti) per fare un pronostico sicuro. Piuttosto ci si accontenta di rimanere in zona statistica. Oppure ci si addentra in quella Nostradamus, ossia la previsione che si spera azzeccata.

Di certo oggi sono soddisfatti i Dear Jack, che godono di un seguito stellare e si sono pure esibiti bene sul palco, e Malika Ayane: nonostante qualche incertezza nella resa vocale, la sua canzone è di livello superiore e potrà volare libera a prescindere dall'esito qui al Festival. Invece restano tra «color che son sospesi» gli otto che nelle due prime serate hanno totalizzato meno voti. A sorpresa ci sono Biggio e Mandelli, a dimostrazione che o sei Elio e Le Storie Tese oppure una marcetta similspassosa che clona Cochi e Renato non piace neppure nel tempio del nazionalpopolare come il Festival di Sanremo. Piuttosto preparata a un percorso faticoso anche l'altra coppia in gara, Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi, nonostante il testo di Io sono una finestra sia probabilmente il migliore di questo Festival: per loro all'orizzonte c'è il premio della critica, non certo un piazzamento in finale.

Totalmente prevedibile la caporetto di Lara Fabian, l'ufo di questo Sanremo. Il suo brano non si sposa a una melodia azzeccata, anzi: alzi la mano chi se la ricorda. Invece molto più sorprendente il purgatorio di Moreno, indubbio eroe dei teenager e capace di essere personale sul palco dell'Ariston, vestito com'era a sorpresa in smoking e capace di tenere a bada un'orchestra difficilissima come quella del Festival. Anche Anna Tatangelo probabilmente non è allegra: la sua Libera è più convincente dell'ultimo singolo Muchacha , il look azzeccato, la resa sul palco convincente. Però i pregiudizi, si sa, sono la zavorra più pesante nella valutazione delle canzoni pop. Non è così per Raf, che è stato indolore e quindi ha giustamente convinto poco. Idem per Gianluca Grignani, che pure ha interpretato a modo suo, condivisibile oppure no ma comunque assai personale, un brano non certo destinato a rimanere in cima al repertorio.

Se poi si considerano anche Bianca Atzei e Alex Britti, che si ritrovano insieme tra i «potenziali esclusi», il quadro dei favoriti torna a essere più o meno quello dell'esordio: Il Volo, che arrivano da Raiuno e sono i cocchi dei bookmakers; Dear Jack, che sono il fenomeno dell'anno; la scintillante Malika

(molto quotata alle scommesse); il quatto quatto Fragola (semmai vincerà l'emozione). E infine Nek, la vera, grande sorpresa di questa edizione. Comunque vada, lui ha già vinto: la sua canzone è la più trasmessa dalle radio.

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