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Il discorso del re, l'ordine della Regina Madre per fare il film

Nel desiderio di voler raccontare una storia che lo aveva colpito da bambino, lo sceneggiatore de Il discorso del re si è dovuto piegare alle richieste della Regina Madre

Il discorso del re, l'ordine della Regina Madre per fare il film

Il discorso del re è il film, vincitore del premio Oscar, che va in onda questa sera alle 20.59 su Iris. La pellicola racconta la vera storia di re Giorgio VI, il padre dell'attuale regina Elisabetta, che fu costretto a fronteggiare lo scoppio della Seconda guerra mondiale.

Il discorso del re, la trama

Diretto da Tom Hooper e uscito in sala nel 2010, Il discorso del re prende il via durante una delle occasioni ufficiali della famiglia reale britannica, quando il principe Albert (Colin Firth), duca di York, è tenuto a fare un discorso pubblico, nonostante soffra di balbuzie. Malgrado l'uomo abbia seguito alcune terapie per migliorare la sua elequenza e smettere di balbettare, Albert non vede alcun miglioramento e decide di non parlare mai più in pubblico. Grazie all'intercessione di sua moglie, la duchessa Elizabeth (Helena Bonham Carter), Albert decide di rivolgersi a Lionel Logue (Geoffrey Rush), un uomo australiano esperto nell'aiutare chi soffre di disturbi del linguaggio. A dispetto di un inizio un po' burrascoso, Albert accetta di lavorare al fianco di Lionel per migliorare la sua dizione e le sue capacità linguistiche, soprattutto per amore di sua moglie. Non può immaginare che, alla morte del padre, suo fratello maggiore, Re Edoardo VIII (Guy Pearce) decide di abdicare per amore di una donna americana e, soprattutto, divorziata. Albert, destinato a essere solo il figlio cadetto, si trova di colpo alla guida della nazione, mentre all'orizzonte la minaccia di Adolf Hitler si fa sempre più pressante.

Il desiderio della Regina Madre

Nel raccontare una storia realmente accaduta, Il discorso del re è un film che ha prestato molta attenzione ai dettagli. Ad esempio, in una scena il personaggio di Lionel dice al futuro re d'Inghilterra che continuare a fumare finirà con l'ucciderlo. Secondo il sito dell'Internet Movie Data Base, re Giorgio VI fumava dalle venti alle venticinque sigarette al giorno: la sua morte, avvenuta il 6 febbraio 1952, è avvenuta a seguito delle complicazioni legate al cancro ai polmoni. Il re aveva solo 56 anni. Anche nella costruzione del personaggio di Lionel è stata fondamentale la ricerca di dettagli precisi. In questo ha aiutato la scoperta, fatta dal nipote del vero Lionel Logue, di una serie di diari, quaderni di appuntamenti e appunti sulle sue terapie che hanno permesso a Geoffrey Rush di costruire il personaggio di modo che fosse il più vicino possibile alla realtà, senza l'interferenza di troppe "libertà artistiche", come spesso avviene sul grande schermo.

L'aspetto più interessante de Il discorso del re, tuttavia, è legato alla sceneggiatura della pellicola che avrebbe poi finito col vincere un premio Oscar come Miglior Film. Secondo IMDB, lo sceneggiatore David Seidler assistette al discorso che re Giorgio VI fece all'alba della Seconda guerra mondiale - quello, cioè, che chiude il film di Tom Hooper. Quel discorso rimase in nuce nella sua immaginazione e, diventato adulto, lo sceneggiatore decise di voler raccontare l'incredibile storia di Giorgio VI. Prima di avventurarsi nel racconto, però, Davis Seidler scisse alla Regina Madre, la Regina Elisabetta (vedova di Giorgio VI) per chiederle il permesso di scrivere una sceneggiatura per trasformare la storia di Giorgio VI in un film. La Regina Madre rispose alla richiesta dello sceneggiatore, chiedendogli però di non realizzare il film fintanto lei fosse rimasta in vita, perché i ricordi legati al marito erano ancora troppo freschi e rischiavano di farla soffrire ancora di più per la sua mancanza. David Seidler rispettò la richiesta della sovrana.

Secondo Vogue, la richiesta dello sceneggiatore arrivò quando la Regina Madre aveva 81 anni: la donna non morì prima di aver compiuto 101 anni, perciò lo sceneggiatore dovette aspettare circa venti anni per avere l'occasione di scrivere il film che sognava di fare. "Pensavo di non dover aspettare a lungo," ha detto l'uomo, secondo Vogue. "D'altra parte, se la Regina dà un ordine, un cittadino britannico obbedisce.

" Quando Elizabeth Bowes-Lyon morì, però, David Seidler era occupato a seguire altri progetti: tuttavia una diagnosi improvvisa di cancro lo spinse a tornare sui suoi passi e a concentrarsi sul film de Il discorso del re, che rimane la pietra miliare della sua carriera.

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