DOMANDE & RISPOSTE

Se c’è una persona autorizzata a dire la sua, in tema di spaghetti-western e di «tarantinate», questi è Marco Giusti, autore di Stracult e di altre fortunate trasmissioni tv, oltre che sostenitore dei cosiddetti B-movies e cinefilo di spessore. L’idea che Quentin Tarantino rivisiti, a breve, un classico di Sergio Corbucci lo entusiasma, mentre prepara una puntata della sua trasmissione tv Base-Luna.
Caro Marco Giusti, da esegeta dei B-movies e profondo conoscitore di Tarantino, che cosa pensa di Django Unchained? Sarà uno spaghetti-western in chiave antirazzista?
«Sarà antirazzista come lo fu il vecchio Django, che non a caso divenne un cult nel Terzo Mondo. Solo che nel film di Corbucci l’unico nero era... Franco Nero, perché vestito in total black. Non c’erano i neri, insomma, ma il Ku-Klux-Klan sì. Poi, quello era uno spaghetti-western, diciamo “povero”, girato con pochi soldi nei Sessanta, mentre questo sarà un filmone di Hollywood, con vari effetti speciali».
Ma che cosa rende tipici e diversi i western di Tarantino, rispetto a quelli di Sergio Leone o di Corbucci stesso?
«Quando Tarantino affronta un genere, contemporaneamente ne affronta molti altri, mettendoli l’uno dentro l’altro e organizzando come degli indovinelli per gli spettatori cinefili. Django Unchained sta al genere western come Hercules Unchained sta al genere peplum».
Anche Nanni Moretti ha la mania degli indovinelli per cinefili...
«A Nanni piacerebbe essere come Tarantino... Quentin gioca con se stesso, più che con gli spettatori. Ama mettere tutto in rete e anche su Facebook parla del suo lavoro, a differenza di Moretti che tiene tutto per sé: ma chi crede d’essere? E poi, lui, a proposito di western ha sempre affermato che il suo regista preferito era Sergio Leone, ma i western più belli restavano quelli di Corbucci».

Come mai i western italiani continuano a essere più amati all’estero che in patria?
«Da anni assistiamo a un grande recupero di Django e ciò è misterioso, perché si tratta d’un film molto violento. Tarantino segue ragionamenti tutti suoi, come nel caso degli spaghetti-western».