Non basta essere vip per sfuggire alla malasanità. È quello che è successo a Gabriella Labate, showgiurl e moglie del cantante Raf, che ha rischiato di perdere un polome dopo un'anestesia sbagliata.
Tutto è iniziato dopo una caduta avvenuta negli Stati Uniti, dove si trovava con il marito: è bastato uno sgambetto per farla sbattere contro un palo di ferro che le ha provocato il distacco della retina e un trauma cranico. Come ha raccontato a Domenica Live, però, è in Italia che ha preso il via il suo calvario. "Mi inizia un dolore molto forte alla spalla sinistra", racconta, "Ero seguita da un ortopedico che mi ha fatto fare delle terapie senza successo. Mi dice che mi devo operare subito".
A quel punto la donna si è recata in una clinica. "Ricordo che mi hanno portato nella sala pre-operatora", ha spiegato, aggiungendo di aver chiesto all'anestesista di farle solo l'anestesia locale. "L’anestesista prende un ago e con la sondina mandava impulsi elettrici al nervo che si doveva addormentare", ha continuato, "Entra con quest’ago e io sento una scossa fortissima al centro del petto. Lo dico subito. Lei mi trattava in maniera arrogante e poco gradevole. Sei lì e ti devi affidare. Tira fuori l’ago, lo rimette dentro e sento una seconda scossa fortissima al centro del petto. Cominciava ad essere sempre più maleducata. Poi trova il nervo, inietta l’anestesia e se ne va. Dopo tre minuti inizio a sentire come una pressa che mi schiacciava il petto e comincio a preoccuparmi e chiedere aiuto. Chiamavo il nome della dottoressa e non mi rispondeva. Sentivo che armeggiavano dietro di me insieme a una sua assistente. A quel punto ho iniziato ad urlare, a chiedere disperatamente aiuto perché respiravo male. Quando inizio ad urlare anche il nome del chirurgo non mi filava nessuno. E sento l’anestesista dire Sedala altrimenti questa rompe i coglioni per tutto l’intervento".
Infine la showgirl è stata portata in sala operatoria dopo essere stata sedata: "Mi sono sentita perdere i sensi nel momento peggiore. Un incubo. Gridavo Aiuto ma non si giravano a guardarmi. Le ultime parole che ho sentito prima di dormire sono state di un infermiere che diceva Non è che abbiamo fatto qualcosa di sbagliato?. E un altro dire Questa la devi lasciar perdere, se urla e si lamenta così tanto è perché ha più fiato di me e di te, tienila sedata perché sta rompendo le palle a tutto il reparto. Io urlavo perché lei mi aveva bucato un polmone. Grazie a Dio, mi sono risvegliata".
Nei giorni seguenti, la coppia si è rivolta a un amico medico.
"Fatti portare immediatamente in clinica da me, ha detto. Appena arrivata, si sono accorti che non avevo più un polmone. A quell’anestesista dico solo di mettersi una mano sulla coscienza, così magari la ritrova".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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