La duchessa del Bal Tabarin per rilanciare l'operetta

Maria Lucia Tangorra

La compagnia Elena D'Angelo, nel ponte dell'Immacolata, porta al Teatro San Babila di Milano La duchessa del Bal Tabarin, su libretto di Lombardo, Franci, Vizzotto. Si tratta di «un'operetta molto particolare perché è la prima in cui compare la soubrette all'italiana con l'aria di entrata», ci ha spiegato la D'Angelo, da cui traspaiono tutta la passione per questa forma d'arte e il desiderio di veicolarla nel migliore dei modi. «Col mio gruppo cerco di rispettare il più possibile la filologia dello spettacolo. Sussiste una credenza che porta a far somigliare questo genere al musical con la convinzione che così si possa attrarre i giovani. Io sono in controtendenza e ritengo che se si avvicineranno all'operetta sarà perché la vedranno così com'è stata scritta».

La duchessa del Bal Tabarin è meno conosciuto come titolo rispetto a La vedova allegra perciò vale la pena riscoprirlo anche nella sua curata partitura musicale. «Siamo in piena guerra mondiale e l'operetta nei momenti di crisi ha sempre salvato perché era lo spettacolo d'evasione». Divertimento e lieto fine sono, quindi, assicurati.

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