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Le Due Vie del Destino, la vera storia del soldato inglese torturato dai giapponesi

Le Due Vie del Destino è un film con Colin Firth e Nicole Kidman che racconta i terribili giorni di un giovane soldato costretto a lavorare alla ferrovia della Morte, subendo anche atroci torture

Le Due Vie del Destino, la vera storia del soldato inglese torturato dai giapponesi

Le Due Vie Del Destino - questa sera in onda alle 21.25 su Rete 4 - è un film del 2013, diretto dal regista Jonathan Teplitzky e che vede tra i protagonisti Colin Firth e Nicole Kidman, due grandi nomi di Hollywood chiamati a prestare il volto a due personaggi realmente esistiti.

Il film, infatti, porta sul grande schermo una storia vera, tratta dal romanzo autobiografico di Eric Lomax, che ha raccontato in un libro i giorni terribili della prigionia giapponese patita durante la seconda guerra mondiale.

Le Due Vite del Destino, la trama

Durante il secondo conflitto mondiale, Eric Lomax (Jeremy Irvine) è un ufficale britannico che, insieme a molti altri suoi commilitoni, viene catturato, dopo la resa della città di Singapore e portato in un campo di prigionia. I giovani soldati vengono allora costretti ai lavori forzati, soprattutto per quel che concerne la costruzione di una ferrovia passata poi tristemente alla storia.

Tra le indicibili sofferenze perpetrate per mano dei soldati giapponesi e le condizioni di lavoro disumane, Eric cerca un modo per ottenere di nuovo la libertà e tenta di costruire una radio per poter comunicare con l'esterno. Ma quando il ragazzo viene scoperto e il suo piano portato alla luce, su di lui si sfoga l'ira giapponese e il soldato viene torturato.

La tortura lascia segni indelebili non solo sulla pelle, ma anche e soprattutto nella sua psiche, che durano ben al di là della fine della guerra. Eric, diventato ormai adulto (interpretato da Colin Firth), deve cercare di scendere a patti con quello che gli è successo e nel suo percorso di guarigione avrà un ruolo fondamentale Patricia Wallace (Nicole Kidman).

La ferrovia della Morte

La ferrovia che Eric è chiamato a costruire, insieme ad altre centinaia di prigionieri, è un luogo realmente esistito e che ancora oggi è noto con il macabro nome di ferrovia della Morte. Si tratta di un tratto su cui il Giappone iniziò i lavori tra il 1942 e il 1943, nei pressi della cittadina di Kanchanaburi, a più di 100 chilometri da Bangkok.

Il nome della ferrovia deriva dalla morte di circa 100mila persone, tra civili e prigionieri di guerra, come racconta Indieroad, che persero la vita a causa delle condizioni di lavoro disumane ed estreme.

Le Due Vie del Destino

La vera storia di Eric Lomax, il protagonista de Le Due Vie del Destino

È stato lo stesso Eric Lomax a raccontare le torture subite durante il suo tempo di prigionia nel libro The Railway Man, diventato poi la base su cui è stata costruita la sceneggiatura di Le Due Vie del Destino. A proposito delle violenze subite, come raccontato da The Forgiveness Project, lo scrittore ha detto:"Se sei stato vittima di tortura non guarisci mai del tutto. Puoi scendere a patti con i danni fisici, ma i danni psicologici rimarrano con te per sempre".

Nato a Edimburgo nel 1919, Eric Lomax nel 1939 diventa uno dei componenti del Royal Corps of Signals, un reggimento dell'esercito specializzato nella comunicazione radio. Proprio la sua conoscenza del sistema radio lo spinse a provare a costruirne uno in modo clandestino.

Purtroppo le sue conoscenze e il suo desiderio di riavere la libertà lo portarono ad affrontare qualcosa di terribile: i giapponesi, infatti, lo sottoposero a torture violentissime. Per una settimana rimase alla mercé di un soldato giapponese, mentre altri cinque prigionieri subivano un trattamento simile.

Come raccontato dall'Express britannico due soldati persero la vita e i loro corpi vennero gettati nelle latrine del campo. Ad Eric Lomax spezzarono entrambe le braccia e per giorni interni fu sottoposto all'annegamento simulato. Gordon Smith, che si trovava nello stesso campo di prigionia di Eric Lomax, ha raccontato: "Ho sentito la sua voce, quando lui e gli altri venivano torturati e alcuni picchiati fino alla morte, dopo essere stati accusati di avere una macchina radio. L'ho sentito gridare. Era un suono orribile e non lo dimenticherò mai".

Le Due Vite del Destino, la riconciliazione

Nel 1988 Eric Lomax, che ormai si era ritirato, decise di cercare di rintracciare i soldati che si erano macchiati della tortura che per tutta la vita l'aveva inseguito, rendendo difficoltoso anche il rapporto con la sua famiglia.

Alla fine Lomax riuscì a individuare uno dei suoi nemici dell'epoca, Takashi Nagase. Come ha raccontato la vera Patricia Wallace in un'intervista conPanorama, Nagase era pronto ad andare incontro alla morte. L'unica cosa che voleva era il perdono dell'uomo che aveva torturato: una richiesta resa necessaria dalla sua fede, visto che nel frattempo l'ex soldato giapponese era diventato buddhista. L'incontro tra Nagase e Lomax portò ad una riconciliazione e, cosa assai più incredibile, i due divennero amici. Eric Lomax è morto nel 2012, quando aveva 93 anni.

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