Rinascere. Alla musica e a ciò che le ruota intorno. Dopo tre anni di silenzio, Gianluca Grignani si accomoda su uno sgabello dell'Armani Privè nel cuore di Milano ed è subito chiaro che è un uomo cambiato. Qualche chilo in più addosso, ma se le idee avessero un peso peserebbe certo di più: per il cantautore rock brianzolo è atteso infatti un percorso a tappe forzate, dove la forza viene da un mix di entusiasmo e creatività fuori del comune. «E anche dalla scoperta dello yoga», dice. Per lui è in arrivo un singolo dal titolo Tu che ne sai di me (produzione Falco a metà, distribuzione Sony), che andrà on air allo scoccare della mezzanotte del nuovo anno su radio Rtl 102.5, dopodiché il 2020 vedrà uscire, più o meno nei giorni del Festival di Sanremo, la ristampa del vinile in Italia e del digitale in Spagna (dove vendette tre milioni di copie) di Destinazione Paradiso, a celebrare il 25esimo anno di uscita del disco che lanciò Grignani in cima alle classifiche. Ma non è finita perché, spiega lui stesso, «con l'anno nuovo ho un progetto discografico complesso, un album concept in tre capitoli. In tre anni ho scritto 60 pezzi che finiranno in tre dischi numerati con lo stesso titolo: Verde Smeraldo. Questo titolo è autobiografico, ma lo spiegherò quando uscirà il primo album».
Quanto al singolo Tu che ne sai di me, è un prezioso brano che nasce da una isolata chitarra acustica, con influssi battistiani evidenti, che viene presto trascinata in un inciso rock elettrico, avvinghiato a suoni, vivaddio, veri. «L'ho composto al piano per avere soluzioni armoniche più complete spiega Grignani Molti brani del disco che verrà, e anche il secondo singolo cui sto lavorando con Stefano Civetta, dello staff degli Abbey Road Studios, sono nati al piano, poi li trasferisco su chitarra».
La grande febbre che agita Grignani si mantiene alta con altri due progetti: «Nel mio nuovo studio La Fabbrica di Plastica accoglierò proposte di aspiranti artisti.
Basterà inviare demo ben realizzati alla email del sito. E potrei pubblicare un altro album, scritto in una sola mattina ispirandomi a Non al denaro non all'amore né al cielo di Fabrizio De André». La chiusura su Sanremo: «Non ci andrò, nemmeno per un duetto».
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