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Ecco il nuovo Batman: l'ex vampiro Pattinson

L'attore Robert Pattinson parla del film sull'uomo pipistrello in uscita a marzo in Italia: "Attendo il verdetto del pubblico. Indossare quel costume rende speciali, mi sono sentito più forte. Vorrei fare una trilogia"

Ecco il nuovo Batman: l'ex vampiro Pattinson

da Los Angeles

«Mi hanno fatto provare tutti i precedenti costumi di Batman e l'unico in cui la mia testa entrava era quello di George Clooney. Gli altri avevano copricapi troppo piccoli. In compenso quello di Clooney mi era corto. Ho scoperto di essere più alto di Clooney».

Robert Pattinson scherza quando parla dei precedenti e del suo Batman, da marzo al cinema anche in Italia, scritto e diretto da Matt Reeves, accanto a Zoe Kravitz, Paul Dano, John Turturro e Colin Farrell. «La prima volta che ho indossato invece il mio costume, tutto intero, è stato per la prova con la telecamera e sapete cosa ho notato subito? Che la gente intorno a te si comportava in modo differente. Ha ragione Bruce Wayne. È una specie di potere magico, quel costume ti rende un totem, ti da davvero potere. Ed anch'io mi sentivo forte in quel costume. Ricordo l'ombra che rifletteva sul pavimento e l'orgoglio che ho provato».

Batman è uno dei personaggi dei fumetti più amati e sfruttati dal mondo cinematografico. Il primo fu Adam West nella serie televisiva degli anni Sessanta che incollava al piccolo schermo milioni di boomer in tutto il mondo. Poi venne Michael Keaton diretto da Tim Burton, poi fu la volta di Clooney, negli anni 2000 fu Christopher Nolan a dirigere Christian Bale nei panni dell'uomo pipistrello e poi è arrivato Ben Affleck, contrapposto a Superman e diretto da Zack Snyder.

Ora arriva una versione più moderna: «Il personaggio è sempre quello, iconico che ci fa compagnia da ottant'anni a questa parte ma il taglio del racconto è più moderno, contemporaneo». Ci voleva un ex vampiro a interpretarlo: «Persino oggi, vedendo il poster qui fuori, mi sono sorpreso. Continuo a sorprendermi. Davvero sono io Batman? si chiede l'inglese che conobbe il successo nei panni del vampiro Edward di Twilight Mi sento un po' come si sente Bruce Wayne, comune mortale dentro quel costume. Bruce è impotente senza la corazza del suo alter ego. Non vorrebbe mai togliersela quella corazza».

«Il mio Bruce Wayne è molto diverso dal playboy che abbiamo visto in altre storie e altri film. È un tipo chiuso in se stesso, la cui unica ispirazione è essere Batman. Teme meno la morte del fatto che la sua identità possa essere rivelata». Incontrerà gli amici e nemici di sempre: Catwoman, Il Pinguino, The Ridler, il poliziotto James Gordon. «È un thriller, una detective story spiega Jeffrey Wright che interpreta Gordon l'autore Matt Reeves aveva in mente i grandi film degli anni Settanta, Tutti gli uomini del presidente, French Connection. Nel nostro Batman c'è sicuramente la colonna spinale creata dai fumetti ma poi c'è uno sviluppo della storia, che ha il sapore di quei grandi gialli».

Zoe Kravitz racconta la sua Selina Kyle: «Anche lei non è la donna che tutti conosciamo, capace di abbracciare il caos e nutrirsene. Selina vuole liberarsi del suo passato, liberarsi dei suoi traumi e dei suoi dolori. Per onorarla al meglio ho dovuto scordarmi del carattere iconico di quel personaggio e interpretare la donna, l'essere umano dentro quella tuta di latex (che scomodo indossarla sin dal mattino presto). Sia lei che Batman sono due outsider in una città nel caos». Robert Pattinson ha già superato ogni stanchezza ed è pronto a tornare reinterpretare il suo Batman: «Mi sono divertito così tanto che lo rifarei domani, sempre che i fan mi vogliano in quei panni. Abbiamo parlato di una possibile trilogia e sì, mi piacerebbe moltissimo, ma prima aspettiamo che sia questo in sala per vedere come reagirà il pubblico».

Il film, causa covid ha avuto una gestazione lunghissima. «Abbiamo iniziato a girare poco prima che scoppiasse la pandemia. dice ancora Pattinson Poi ci siamo tutti chiusi in casa per un po'. C'è stato un momento in cui non ero certo che avremmo ricominciato, ma poi abbiamo ripreso a girare e siamo arrivati alla fine. Ora finalmente il pubblico potrà vederlo. Dopo un periodo così difficile, uscire con un film che così tante persone stanno aspettando un po' spaventa, un po' entusiasma. Sicuramente dà speranza. Speranza per il futuro del cinema.

Spero davvero che la gente lo vada a vedere al cinema, sono questi i film che devono essere vissuti in sala».

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