Cultura e Spettacoli

Editoria cattolica alla riscossa

Colosimo lancia i nuovi conservatori e reazionari

Editoria cattolica alla riscossa

Da quando è stato nominato responsabile della casa editrice dei domenicani francesi, le Éditions du Cerf, Jean-François Colosimo si è conquistato uno spazio di primo piano nel mondo dell'editoria parigina ed è diventato un punto di riferimento per un'intera generazione: quella dei giovani conservatori che combattono a suon di libri e metapolitica il goscismo culturale. «Jean-François ha visto che c'era un mercato, ma anche una battaglia metapolitica da condurre. Le due cose si sono unite», spiega Jacques de Guillebon, direttore dell'Incorrect. Assieme al magazine Causeur di Elisabeth Lévy e al FigaroVox, la pagina di opinioni controcorrente del Figaro, la rivista di de Guillebon offre spazio alle firme più talentuose del conservatorismo francese, le quali hanno trovato nelle Éditions du Cerf un rifugio per le loro riflessioni. È il caso di Eugénie Bastié, giornalista del Figaro di 29 anni, che nel bestseller Adieu Mademoiselle ha sbertucciato le contraddizioni del neofemminismo, e di Alexandre Devecchio, animatore del FigaroVox da quando ha 25 anni, che in Récomposition ha analizzato il fallimento delle élite progressiste. «Mi sono sempre interessato ai giovani», assicura Colosimo, a prescindere dal loro orientamento politico, dalla loro provenienza, perché se un'idea è interessante si pubblica. Sottovoce sono in molti ad affermare che la sua maison sia una delle poche oasi del libero pensiero rimaste a Parigi. Antimoderno illuminato e mosca bianca del dibattito intellettuale, Colosimo è il primo laico a guidare le Éditions du Cerf. Quando è stato chiamato a risollevare le sorti della casa editrice, ha individuato due nemici: il conformismo dilagante e il culto del progressismo. «Il centro non mi interessa. I progressisti possono gestire la Banca di Francia, ma non possono scrivere Delitto e castigo», dice a chi lo provoca. Colosimo è un figlio modello dell'assimilazione à la française, un puro prodotto della meritocrazia repubblicana. Il padre, calabrese, lavorava come scuoiatore in macelleria ed era analfabeta, prima di sposarsi con una sorridente ragazza provenzale, e trasferirsi ad Avignone, dove Jean-François è nato nel 1960. Dopo gli studi di filosofia, teologia, storia e scienze religiose, nel 1990 è entrato all'Institut Saint-Serge di Parigi, in cui tuttora insegna storia della filosofia e della teologia bizantina. È stato un apprezzato presidente del Centre national du livre prima di assumere le redini delle Éditions du Cerf, dove non solo ha allargato le maglie di una casa che fino al 2013 pubblicava quasi esclusivamente testi teologici e filosofici, ma ha anche dato alle stampe saggi e pamphlet di autori di riferimento della gauche francese. Come la deputata comunista Clémentine Autain o come il filosofo e saggista Régis Debray, che combatteva al fianco di Che Guevara.

Quando chiedono a Debray cosa pensa di Colosimo, lui non ha dubbi: è «la mente più solida e strutturata» del mondo dell'editoria parigino.

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