Il 25 aprile del 1911 si suicidava, sventrandosi a colpi di rasoio, Emilio Salgari. Piegato dalla malattia mentale della moglie, dalla pressione degli editori che chiedevano cartelle su cartelle e non pagavano e dall'indifferenza del mondo letterario.
Eppure il successo di vendite di Salgari è enorme e si rinnova incredibilmente nel tempo. Un nuovo boom editoriale per il padre di Sandokan si è verificato in tutto il decennio dal 2002 al 2012, eclissando la pur enorme produzione del Ventennio fascista. Tracciando una media delle edizioni, questo periodo è fra i più notevoli, in senso numerico, della storia editoriale dell'autore del ciclo dei pirati della Malesia e di decine di altri successi. È quanto emerge da una ricerca curata dalla studiosa inglese Ann Lawson Lucas, docente di Letteratura italiana nelle università di Southampton e Hull, autrice del volume Emilio Salgari. Una mitologia moderna tra letteratura, politica, società, appena edito da Olschki. Secondo i calcoli della studiosa, negli undici anni dal 1920 al 1930 uscirono 316 edizioni e ristampe autentiche (i falsi salgariani sono così numerosi che non si possono calcolare). Negli undici anni dal 2002 al 2012 incluso, il totale approssimativo è di 356 edizioni e ristampe, e il picco si riscontra nell'anno 2003 con 67, mentre tre anni (2002, 2006, 2011) ne producono ciascuno più di 40, e altri tre (2004, 2005, 2010) contano totali di almeno 30.
La rinascita degli ultimi anni non contende il primato della strabiliante rinascita del 1947, e nemmeno raggiunge il periodo più salgariano di tutti, quello cominciato nel 1958 e terminato nel 1977. In quegli anni venne raggiunta la punta anche di 114 edizioni nell'arco di 12 mesi. «Dopo il crollo del mercato e la mancanza di entusiasmo da parte del pubblico iniziati nel 1978 e durati più o meno per il resto del secolo, la fase più recente del fenomeno Salgari colpisce per la capacità dello scrittore di risorgere», ha commentato Lawson Lucas.
Del resto com'era la battuta nello sceneggiato Il giornalino di Gian Burrasca? «Questa è
vita! Queste sono avventure! E questi sono uomini! Che scrittore, quel Salgari». Vale anche oggi, anche se Salgari purtroppo questo successo può averlo solo intuito, magari sperato, nell'ultimo riflesso di sé su una lama.
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