Fazio e D'Urso: stessa «colpa», due misure

di Antonio LodettiFabio Fazio, si sa, è il campione del politically correct, è proprio un bravo ragazzo. Così, ora che con la sua barbetta si è buttato sulla pubblicità della Tim, si è sfilato velocemente dall'Ordine dei giornalisti (dove era iscritto come pubblicista) per non incorrere in sanzioni o espulsioni. Non è un ribelle come Barbara D'Urso, che ai tempi in cui lavorava per riviste come Moda e King fu cacciata dall'Ordine senza pietà per qualche spot. E allora, nei primi anni '90, Barbara non era nemmeno una star della tv come oggi, e soprattutto una star schierata dalla parte «sbagliata» della barricata. Da qualche anno regina del pomeriggio di Canale 5, la D'Urso si permette di intervistare Berlusconi e Renzi, o di indagare su vicende di cronaca nera. Così è finita nel mirino di Enzo Iacopino, presidente dell'Odg, che ha lanciato anatemi contro la conduttrice presentando un esposto alle procure di Milano e Roma contro quella che ha definito «la giornalista abusiva». Che bordate contro la titolare di Domenica Live. «Lei fa finta di fare la giornalista - diceva Iacopino - non rispettando le regole. Potrebbe riprendere la tessera, certo. Ma poi non farebbe più pubblicità. E quella rende, rende...». E questo è solo un estratto delle dure invettive lanciate da Iacopino, che minacciava anche di richiamare i direttori di rete. «Basta soubrette che fanno le giornaliste - aveva postato il Presidente su Facebook - ora le denunciamo».

A parte che sono molti i personaggi - da Fabio Volo a Barbara De Rossi - a condurre interviste sul piccolo schermo, perché il polverone s'è concentrato sulla D'Urso? Perché non si dice nulla sul «correttissimo» Fabio Fazio (che di interviste a Che tempo che fa ne ha inanellate centinaia e tutte importanti, giocando sul suo ruolo di giornalista-non giornalista), che ha deciso in quattro e quattr'otto di buttare il tesserino per un bel pacco di soldoni pubblicitari? Ora come la mette con il suo programma, quando arriveranno i potenti o i vip di turno da intervistare amabilmente? L'Ordine dovrà esprimersi. Ci aspettiamo la stessa attenzione riservata alla D'Urso, anche se, si sa, chi pende a sinistra è sempre dalla parte della ragione.

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