Fenomeno Bieber: "Canto fino a 35 anni poi farò il produttore"

L'idolo delle adolescenti a Milano parla del nuovo album "Purpose", che uscirà il 13 novembre ed è già campione di vendite

Fenomeno Bieber: "Canto fino a 35 anni poi farò il produttore"

Arriva tatuatissimo ma sereno come una pasqua nonostante una giornata infernale. X Factor Arena, centinaia di ragazzine hanno aspettato Justin Bieber per tutto il giorno giusto per vederlo sfrecciare in un pick up con i vetri neri e l'autista stile pilota di Formula Uno. Ha registrato l'apparizione di domani sera al talent show (canterà il singolo What do you mean) e poi ha scambiato due chiacchiere con la stampa. È un teen idol, un idolo per adolescenti come raramente se ne sono visti, così popolari e così planetari: solo su Twitter ha 90 milioni di follower.Non avesse ventun anni, sembrerebbe un top manager di Wall Street tanto è controllato, gentile, misurato nelle risposte. Il suo nuovo disco Purpose esce il 13 novembre per la Universal, è già campione di vendite solo per prenotazioni on line e, dopo i cinque premi ricevuti qui a Milano agli Mtv Europe Music Awards, lui è il re del pop. «Pressioni? Non ho avuto pressioni, lo studio di registrazione è il posto dove non sento pressioni». Non a caso, ha intitolato il nuovo disco Obiettivo, vuol dire che ne sta cercando uno? «L'altro disco si intitolava Believe e prende per mano il titolo di questo. Pensavo di aver perso di mira i miei obiettivi, ora li ho ritrovati». Sul disco c'è lei con una croce sul petto e in Estremo Oriente la copertina sarà cambiata: «Beh ci sta».Però, caro Justin Bieber, la croce ha un significato particolare e preciso: «Però non è il simbolo cristiano, è la croce dove è morto Gesù». Qualche giorno fa ha detto che vorrebbe vivere come Gesù. «Sì e lo confermo. Gesù ogni giorno amava la gente e distribuiva amore, un'idea che mi piace. Però attenzione, non ho detto che sono Gesù o che sono più famoso di Gesù». In realtà è un ventunenne che le ragazzine considerano più o meno un dio, lo aspettano, lo seguono, si sono persino inventate un ruolo: sono le beliebers, autentiche fan scatenate che seguono minuto per minuto la sua vita. «Ma io non mi sento responsabile di loro né vorrei cambiare pubblico. A me piacerebbe raggiungere tanti tipi di pubblico diversi, proprio come faceva Michael Jackson». E con questo disco, che raccoglie collaborazioni con Diplo, Skrillex, Ed Sheeran, Ariana Grande e Drake, si spalmerà sulle classifiche di tutto il mondo per un bel po'. «Purpose è il mio disco decisivo e non mi interessa tanto quanto vendo nella prima settimana: mi interessa il progetto in sé».Un discorso da manager. E forse è proprio questa la caratteristica dei nuovi eroi per adolescenti. Non sono più caciaroni allo sbaraglio come lo sono stati per decenni, rischiando poi di finire male o malissimo. Sono programmati per il successo e, nonostante qualche sbandamento di rotta, sanno tenere la linea senza lanciare messaggi negativi al proprio pubblico. Sentite qui: «Farò la popstar fino a 35 anni, poi continuerò a restare nella musica ma prendendo un posto dietro le quinte, da produttore o da manager per esempio». E farà anche l'attore. «Sì, ho in progetto anche di recitare al cinema nei prossimi due anni». In quale ruolo? «Non lo so ancora, o meglio non posso dirvelo».Ieri è stato presentato il nuovo film di James Bond, che è anche l'ultimo con Daniel Craig.

«Dite che potrei diventare il nuovo 007? Chiamatemi, io sono qui», scherza lui prima di prendere un volo privato per chissà dove per fare chissà cosa. Questa, dopotutto, è la vita dell'idolo per adolescenti al tempo di internet.

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