Ficarra & Picone, comici "Incastrati" dalla mafia

Il duo si mette alla prova con una serie in sei episodi: una commedia "crime", girata in Sicilia

Ficarra & Picone, comici "Incastrati" dalla mafia

Trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Detto fatto. Eccoli Ficarra & Picone, nei panni di due amici, tecnici di piccoli elettrodomestici, che rimangono coinvolti nelle vicende di un omicidio eccellente a Palermo. Nel tentativo di allontanarsi dalla scena del crimine, i due si mettono sempre più nei guai in un crescendo di eventi e di malintesi surreali che li porteranno addirittura a dover fare i conti con la mafia. È questa la trama principale della nuova serie Incastrati, diretta e interpretata da Salvo Ficarra e Valentino Picone che l'hanno scritta con Fabrizio Testini, Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli e che debutterà, in Italia, il 1° gennaio 2022 su Netflix.

Il popolare duo siciliano si cimenta per la prima volta con la serialità con 6 episodi che, attraverso il loro linguaggio e la loro tipica ironia, raccontano, in perfetto stile da commedia degli equivoci, una vicenda criminosa. Più di 25 anni insieme, spesso paragonati a Franco e Ciccio («Li abbiamo amati fin da piccoli e il paragone ci riempie di orgoglio ma, da un punto di vista di comicità e di stile, ci sentiamo più vicini a Pino Caruso che salutiamo ovunque sia», dice Ficarra), il duo continua a lavorare sui tempi della comicità perché, dice Picone, «la metrica comica, in una serie, è diversa ma, a parte questo, cerchiamo di esser ancora più asciutti, essenziali».

Tutto nasce prima della pandemia quando Ilaria Castiglioni, manager per le serie originali italiane di Netflix, propone a Ficarra e Picone l'idea di una serie tv: «Ci piaceva misurarci con una cosa assolutamente nuova, la serialità e una commedia crime - dice Valentino Picone - Il bello è stato costruire una storia che durasse non un'ora e mezza ma più di tre». Un lavoro che è stato anche terapeutico perché, ricorda Salvo Ficarra, «quando poi c'è stata la pandemia e il lockdown abbiamo sperimentato una forma di scrittura a distanza che ci ha aiutato a superare quei giorni».

Nella storia c'è spazio anche per due ruoli femminili importanti. Ecco Agata, vicequestore della Polizia di Stato, amica di lunga data dei due protagonisti che, da Milano, viene trasferita a Palermo. A interpretarla una convincente Marianna Di Martino che racconta: «In questa serie c'è un'intraprendenza molto pesante dei personaggi femminili, Agata è una donna molto forte che ha una corazza nei confronti degli uomini». Toccherà a Picone, che non si è mai sposato e ha un legame molto tenero e divertente con la madre, cercare di scalfire il cuore di Agata.

Mentre Ficarra è sposato con Ester, a sua volta sorella di Picone, una donna piena di vitalità, estroversa e volitiva, libera e indipendente che, dice la sua interprete Anna Favella, «è molto moderna, ha interessi contemporanei come la salute e lo yoga e forse non trova queste passioni condivise dal marito molto più appassionato di serie tv».

Ma Incastrati che, dopo la prima italiana, arriverà in tutti i Paesi serviti da Netflix il 29 gennaio, con i toni apparentemente leggeri da commedia racconta in maniera anche molto precisa rituali e modalità operative di Cosa Nostra. Anche se, ovviamente, il tutto è sempre virato sul comico, che induce lo spettatore a pensare, con i mafiosi che, ad esempio, faticando a trovare una data comune per riunirsi, dicono: «Ci vogliamo vedere su Zoom?».

Ecco dunque i picciotti come Tonino Macaluso, detto «Cosa Inutile», interpretato dallo specialista Tony Sperandeo («il nostro Robert De Niro», scherzano affettuosamente Ficarra & Picone) o come Don Lorenzo, detto «Primo Sale» (Domenico Centamore), ambedue fedelissimi di Padre Santissimo, boss imprendibile con cui, per vari motivi, la coppia avrà a che fare. «È stato bello - scrivono all'unisono Ficarra & Picone nelle note di regia - raccontare di nuovo una certa Sicilia; una certa mafia, nascosta ma (ahinoi) lontana dall'essere definitivamente sconfitta. È il nostro primo film in cui ci sono degli omicidi». Paradigmatico su questo, il personaggio del giornalista d'assalto Sergione (Sergio Friscia) che rimpiange i bei tempi andati e non vede l'ora che scoppi una nuova guerra di mafia.

Prodotto da Attilio De Razza per Tramp Limited, Incastrati, girato nelle città di Palermo e Sciacca (omaggio a Sedotta e abbandonata di Pietro Germi), nei territori collinari di Piana

degli Albanesi e di San Cipirello e nell'Abbazia di Santa Maria del Bosco a Contessa Entellina, si avvale come sempre di un reparto tecnico di prima grandezza con la fotografia di Daniele Ciprì e le musiche di Paolo Buonvino.

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