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Il film del weekend: "Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato"

Dimenticate "Il signore degli anelli". Il primo capitolo della nuova saga ne conserva regista e sceneggiatori ma smarrisce ogni struggimento epico a favore di toni da commedia e scene da videogioco

Il film del weekend: "Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato"

La vicenda narrata nel primo film della nascente saga "Lo Hobbit", si svolge sessanta anni prima dei fatti de "Il signore degli anelli" ed ha per protagonista un giovane hobbit, Bilbo Baggins (Martin Freeman), che viene scelto e convinto da Gandalf (Ian McKellen) ad unirsi ad una compagnia di nani, guidata dal valoroso re Thorin Scudodiquercia (Richard Armitage), in quello che è un viaggio alla riconquista del regno di Erebor, dove il loro immenso tesoro è prigioniero del drago Smaug.

Per dare un giudizio completo bisognerà attendere ovviamente la fine della trilogia; ciò non toglie che questo primo capitolo sia caratterizzato da oggettive lungaggini e da cenni comici che tolgono buona parte della poesia. Gli sceneggiatori hanno fatto man bassa di materiale supplementare traendolo arbitrariamente dall'opera omnia di Tolkien, in modo da dilatare, fino a poterne trarre tre film, quello che è originariamente "Lo Hobbit", ossia un libro piccolo e lontano dalla monumentale imponenza dei tre che costituiscono "Il Signore degli anelli".

Laddove non si ricorre al taglia e cuci si inventa addirittura, stravolgendo e snaturando quanto scritto da Tolkien, con gran sofferenza per i puristi e con assai discutibili risultati in generale. Poco resta di memorabile della lunga e inarrestabile sequela di incontri pericolosi con creature di varia razza appartenenti alla Terra di Mezzo; ma per fortuna, ad un certo punto, dopo innumerevoli lotte, inseguimenti e fughe, arriva l’incontro di Bilbo con Gollum, scena convincente e brillante quanto narrativamente necessaria a far comparire l'anello. In alcuni cinema sarà possibile scegliere di vedere quest’odissea personale del giovane hobbit girata in 3d e 48 fotogrammi al secondo, ossia al doppio della tradizionale velocità cui si è solitamente abituati.

Per i patiti dell’Hi-tech, questa è probabilmente una novità entusiasmante, ma la verità è che per godersi il film più che la tecnologia che vi sta dietro, conviene scegliere la visione agli usuali 24 fotogrammi al secondo. La nuova velocità infatti porta con sé una definizione talmente alta delle immagini da perdere l'incanto della patina cinematografica e assomigliare agli extra di un comune dvd. In questo modo il fantasy, derubato dell'aura magica, diventa una giostra da parco giochi per la profondità di campo inusitata che comunque rende giustizia al 3d. Si tratta di scegliere tra l'immergersi in atmosfere leggendarie o nel realismo ipercinetico di videogiochi alla Tomb Rider.

Insomma, siamo lontani da "Il signore degli anelli"; ci sono troppe distrazioni visive e narrative di dubbia importanza che vanno a ledere fascino, impatto emotivo e ogni intensione vagamente epica.

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