Un flop ampiamente annunciato. L'altra sera lo show Per tutta la vita, una specie di spettacolo stile villaggio vacanze, ha raccolto pochissimo pubblico: 2 milioni 598mila spettatori per uno share striminzito del 10,40 per cento. Un risultato molto basso anche tenendo conto che come fortissima concorrente aveva su altre reti (Canale 5 e Sky) la partita di Champions League. Un risultato così basso che il direttore di Raiuno Mauro Mazza ha subito deciso di fare una sola altra puntata la prossima settimana, invece delle sei previste (con la consueta ironia, ha sintetizzato: «Il programma di Frizzi non durerà per tutta la vita, ma la prossima settimana sì»). Non solo: il flop ha fatto scoppiare il conflitto finora rimasto interno all'azienda tra la nuova sovrastruttura di intrattenimento (diretta da Giancarlo Leone) e le direzioni di rete cui è stata sottratta la possibilità di scelta sui varietà da mandare in onda. Infatti ieri il direttore di Raiuno (al Prix Italia in corso a Torino) ha addossato le responsabilità a Leone: «Il programma è stato caldeggiato e realizzato dalla direzione Intrattenimento - ha spiegato -. Ci aspettavamo che il format avesse più elementi di innovazione». Mazza fa velatamente capire che si è voluto a tutti i costi far realizzare un prodotto, seppur scadente, alla società di produzione Fremantle di Lorenzo Mieli. Risposta a distanza di Leone: «Non sono abituato a discutere pubblicamente di questioni squisitamente interne all'azienda».
Il programma rimarrà un vulnus in questo inizio di stagione televisiva sotto la guida della nuova direzione Tarantola-Gubitosi. Benché la programmazione autunnale sia stata firmata dalla precedente gestione, anche un novizio avrebbe potuto notare che uno show che si regge sulle storie di coppie in procinto di sposarsi non interessa più nessuno. E non tanto perché in Italia ci si sposa di meno, ma perché quel tipo di show ha fatto il suo tempo: non per nulla è stato ripescato da un format di quindici anni fa. Il fatto è che un errore del genere porta ulteriori buchi nel già disastrato bilancio della Tv di Stato: Gubitosi ha previsto una perdita per fine anno pari a ben 200 milioni. Ogni puntata di Per tutta la vita costa più o meno 400mila euro: buona parte dei soldi usati per scenografia, studio, autori andranno persi.
Conclusione: uno show del genere non rientra certamente nei concetti di «innovazione» e «lotta agli sprechi» di cui continuamente sentiamo parlare.
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