Continua la saga dei Saloni del libro, dopo la rottura tra Milano e Torino che porterà alla nascita di due distinte kermesse. In questo confronto a distanza è intervenuto oggi, prendendo posizione, Il Ministro dei beni culturali. L'iniziativa milanese dedicata al libro e portata avanti dall'Associazione italiana editori (AIE) e da FieraMilano, secondo Dario Franceschini, che lo ha detto visitando gli stand di Terra Madre Salone del Gusto nel centro di Torino, «è un evento commerciale». E proprio per questo il Mibact «non parteciperà». Del resto è un fatto che il Mibact sia entrato da poco in maniera diretta nella gestione del Salone torinese e che non abbia intenzione di uscirne. Ecco le esatte parole di Franceschini: «Noi siamo entrati nel Salone del Libro prima che ci fosse questa divisione, quindi non c'è motivo per uscirne. Il nostro impegno sarà la promozione della lettura, è il nostro impegno istituzionale. Mi pare ci siano le condizioni per fare un investimento sulla lettura». Al di là della partecipazione diretta nel salone torinese, non si è fatta attendere la risposta del presidente dell'Associazione italiana editori Federico Motta su il niet a Milano: «Perché la manifestazione milanese dedicata al libro dovrebbe essere, secondo il Ministro Franceschini, un evento di natura prettamente commerciale? Aspettiamo il ministro per la presentazione del 5 ottobre a Milano. Potrà sincerarsi che la manifestazione milanese dedicata al libro è un vero evento di promozione del libro e della lettura. E che la visione culturale va ben oltre qualunque altra iniziativa realizzata nel nostro Paese».
Si vedrà cosa risponderà Franceschini e soprattutto cosa farà il 5 ottobre certo però che sembra un'anomalia che un'istituzione come il Mibact scelga di discriminare un'iniziativa libraria rispetto a un'altra (anche al netto della sua partecipazione diretta a Torino). Quanto al commerciale.
Al Salone del libro di Torino i libri si vendono, l'ingresso si paga e gli eventi più visti di quest'anno avevano come protagonisti l'attore Checco Zalone e il cantate Ligabue (senza nulla togliere a nessuno dei due, s'intenda). E oltre al commerciale si sta anche indagando su quanto negli anni vi sia stato di illegale. Allora non è facile capire quale sia la linea del discrimine ministeriale, dove inizi il commerciale e dove finisca.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.