Cultura e Spettacoli

Da Frida Kahlo a Muhammad Alì: ecco l'Atlantico di Marco Mengoni

Esce il nuovo disco di Marco Mengoni. Poi tour in primavera. Ne ha parlato al Giornale.it

Da Frida Kahlo a Muhammad Alì: ecco l'Atlantico di Marco Mengoni

Mengoni ha superato Mengoni. Il nuovo disco Atlantico, che esce in mezzo mondo con 5 copertine diverse, è ben più di una raccolta di canzoni inedite, e non è neppure soltanto “un progetto” come lo definisce lui. E’ il nuovo volto di un artista che in dieci anni non ha mai smesso di crescere. Prima esordiente un po’ troppo autoreferenziale. Poi sempre più sicuro e convincente, dopo aver lavorato per anni come fanno gli artisti puri, ossia sottraendo al proprio talento tutti gli svolazzi inutili.

“Due anni e mezzo fa mi sentivo scarico e quindi ho iniziato a viaggiare per il mondo alla ricerca di dee e stimoli, cercando il confronto e il contrasto. Ho fatto autostop a Cuba, sono stato negli Emirati Arabi, in Tanzania, nella solitudine di New York e anche in Portogallo”. Lì Marco Mengoni è andato alla scoperta del fado, canto struggente e malinconico delle donne che salutavano i mariti in partenza senza data di ritorno. Lì è nato il pezzo Amalia, che ha la collaborazione con Vanessa Da Mata e Selton ed è uno dei cardini del disco insieme con la profondissima Dialogo tra due pazzi e Muhammad Alì. “Anche i giovanissimi dovrebbero conoscere cosa ha fatto Muhammad Alì e che cosa rappresenta: è stato un uomo senza paura di scegliere. Ed è anche forse l’inventore del rap perché in tante interviste degli anni Sessanta lui sostanzialmente “rappa”. Uno dei versi di questa canzone è anche l’immagine di un disco che elogia la lentezza alla faccia della spietata velocità cui siamo ormai abituati: “Siamo tutti Muhammad Alì, qui si vince e si perde in un attimo”.

Invece ne ‘La casa azul’ Marco Mengoni tratteggia l’icona Frida Kahlo. E, quasi a metà del brano, spunta a sorpresa anche la voce di Adriano Celentano, che canta tra l’altro in modo estremamente convincente: “Senza di lui forse non avrei dato tanta profondità al brano”.

In sostanza questo disco, presentato con un concerto alle due di notte del 29 novembre alla Stazione Centrale e corredato dai tantissimi eventi milanese dell’Atlantico Fest, è il trampolino verso un tour che parte in primavera (preceduto forse da una partecipazione da ospite al Festival di Sanremo a febbraio) e che girerà anche tutta Europa.

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