Fabrizio Frizzi torna a parlare del malore che l'ha colpito qualche mese fa. Il conduttore non ha dimenticato quella terribile esperienza e così al Corriere racconta come sta affrontando questo periodo con le terapie: "Ora non sono guarito del tutto, ma l’aver ripreso il lavoro, una vita simil-normale, mi dà una carica di adrenalina che è una terapia aggiunta a quella medica. È come se, a ogni puntata, mi si installasse un motore iper-turbo: fino a un minuto prima della diretta-differita, posso accusare stanchezza, appena entro in azione tutto sparisce. Certo, speravo che il processo di guarigione fosse più veloce, ma capisco che devo rispettare gli ordini dei bravissimi clinici che mi seguono: ogni tanto mi bacchettano per la mia foga di sbrigarmi, ci vuole il tempo necessario". Ma su quel terribile 23 ottobre, Frizzi ha un ricordo particolare. Il conduttore ha infatti compreso l'importanza dell'aiuto degli autori. Sono stati i primi a dare l'allarme: "Dalla mia consueta sicurezza, sono precipitato in un abisso, ma per fortuna ero in uno studio tv! Gli autori, sempre molto attenti a monitorare la macchina in ogni particolare, si sono accorti prima di me di quanto mi stava accadendo. Se mi fosse capitato in altro momento non so come sarebbe finita".
E adesso alle porte dei 60 ha le idee chiare sul suo futuro: "Lotto per continuare a veder crescere la mia creatura, per esserle d’aiuto e un punto di riferimento.
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