FuoriSerie

Ci sono serie che sembrano non finire mai. E che dopo 10 o più stagioni continuano a funzionare. Si potrebbero fare tanti esempi, tra cui Criminal Mids (11 stagioni) e Ncis (ben 13 stagioni e lo show preferito di sempre degli americani, parola di sondaggio). Ma forse il più calzante è Grey's Anatomy ,serie la cui 12esima stagione è appena ripartita su Foxlife (canale 114 di Sky). A 12 anni dal suo inizio macina ancora benissimo e si permette di fare cose che difficilmente altri programmi potrebbero permettersi. Come una mezza puntata senza suoni perché la protagonista Meredith è stata aggredita da un paziente ed ha perso l'udito e la possibilità di parlare. Ne esce una narrazione filmica da cinema sperimentale. Inquadrature sfocate nell'ottica del paziente, silenzi da film muto... E tutto funziona lo stesso. Anzi il pubblico, che è lì da più di un decennio, va in delirio. Come mai? Perché Shonda Rhimes, vero geniaccio delle fiction, è riuscita in questo medical in una magia semplice ma efficace. I personaggi hanno fatto colpo su un pubblico che aveva più o meno la loro età. E poi quel pubblico è cresciuto con loro e ha continuato a identificarsi con le loro vite (e i loro guai). Tanto che la parte medical è davvero finita sullo sfondo e i giornali americani pubblicano lettere di lettori che spiegano come Grey's Anatomy gli abbia cambiato, o salvato la vita. Sono esagerazioni, però dimostrano qualcosa.

Esistono serie che trionfano perché sono più epiche di un film. E altre che lo fanno perché accompagnano alleviando la fatica del quotidiano. E avendo questa forza poi si possono permettere anche esperimenti alla Lynch.

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