Se tutto quello che è contenuto in una mente umana potesse essere digitalizzato, in un dispositivo noto come la pila, e magari riversato da un corpo ad un altro? È questo il principale tema che attraversa uno dei più bei romanzi di fantascienza degli anni Duemila Altered Carbon di Richard K. Morgan (che in Italia è uscito per i tipi della Nord editrice con il titolo di Bay City). Ora questo best seller è diventato una serie omonima, Altered Carbon, che dal 2 febbraio sarà disponibile sulla piattaforma Netflix.
Esattamente come nel romanzo vedrete spedire sulla Terra un ex super soldato di nome Takeshi Kovacs, proveniente dal pianeta Harlan's World. O meglio viene spedita, estraendola da un penitenziario digitale, la sua personalità che viene inserita nel corpo sottratto a un poliziotto, Elias Riker. A proporgli un contratto da cui non si può sfuggire un uomo ricchissimo e vecchissimo che è transitato attraverso decine di corpi: Laurens Bancroft. Bancroft pensa che qualcuno voglia somministrargli vera morte, distruggere la sua personalità digitale. Toccherà a Kovacs/Ryker dipanare la complicata matassa dell'indagine in una San Francisco del futuro. Quando la serie si allontana dal plot originale diventa più deboluccia, fortunatamente non lo fa troppo spesso.
Certo i fan di Morgan, come lo scrivente, fanno una fatica aggiuntiva perché sono legati anche ai dettagli della versione cartacea che la serie ha dovuto reinterpretare. Ma nell'insieme il risultato è buono. Forse nell'equilibrio del racconto avrebbero potuto puntare un po' meno sul nudo e la violenza. Il romanzo a tratti è hard la serie inutilmente sguaiata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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