Cultura e Spettacoli

"Un macellaio per tagliare i corpi". La maledizione di Gangs of New York

Gangs of New York è uno dei titoli più famosi dell'intera produzione del regista Martin Scorsese che desiderava così tanto realizzare questo film da aver aspettato ben 32 anni

"Un macellaio per tagliare i corpi". La maledizione di Gangs of New York

Gangs of New York è il film con cui il regista Martin Scorsese decise di portare sul grande schermo la storia delle gang armate che si muovevano nelle strade newyorkesi nel diciannovesimo secolo. Tratto dal libro The Gangs of New York: An Informal History of the Underworld, il film vede la partecipazione di un cast stellare, guidato da Leonardo DiCaprio e Daniel Day-Lewis.

Il primo interpreta Amsterdam Vallon che arriva nel quartiere di Five Points, a New York, per vendicare la morte di suo padre, perpetrata dal gangster William Cutting, interpretato da Day-Lewis. Sullo sfondo della loro rivalità personale si dipaneranno gli scontri tra gang criminali, fra disordini cittadini e la guerra civile.

Una produzione lunga trentadue anni

La storia di Gangs of New York ha messo radici nell'immaginario di Martin Scorsese sin dai primi anni '50. Quando il regista era ancora un bambino che viveva a Elizabeth Street a New York scoprì una parte di New York che sembrava stonare con la Little Italy che conosceva.

In un'intervista riportata dal sito Fergus Bordewich Articles, Martin Scorsese ha dichiarato: "Pian piano ho capito che gli italo-americani non erano stati i primi ad abitare quei luoghi e che c'erano state altre persone prima di noi". Poi continua: "Non appena l'ho capito, sono stato affascinato. Continuavo a chiedermi: com'era New York? Com'erano quelle persone? Come camminavano, mangiavano, lavoravano o si vestivano?".

Domande che gli sono rimaste incollate nella mente finché, nel gennaio del 1970, si imbatté nel libro di Hebert Asbury. All'epoca, però, Scorsese era ancora un regista in divenire e di certo non aveva il budget necessario per realilzzare il film che aveva in mente. Nel 1977 arrivò al successo con Mean Streets ma, ancora una volta, il progetto di trasformare in film il libro che aveva risposto alle sue domande naufragò.

L'arrivo di Harvey Weinstein e il set a Cinecittà

Per avere la chance di realizzare Gangs of New York Martin Scorsese dovette aspettare il 1999, quando incontrò Harvey Weinstein, oggi condannato per stupro e molestie sessuali. Martin Scorsese poteva avere dunque la possibilità di girare il film dei suoi sogni. Venne costruito un set negli studi di Cinecittà a Roma che ricreava la New York di fine Ottocento.

Tuttavia il lavoro non andò bene come Martin Scorsese aveva sperato: entrò molto spesso in conflitto con Harvey Weinstein che arrivò anche a prendere la decisione sul montaggio finale del film, che venne così "mutilato".

Inoltre ci fu una pausa dalla lavorazione a causa degli attentati dell'11 settembre 2001 a New York, con la caduta delle Torri Gemelli. Questi problemi e questi ritardi fecero inoltre lievitare il budget del film, che arrivò a sfiorare i 103 milioni di dollari.

Macellai e inesattezze storiche

In Gangs of New York, come è stato detto, Daniel Day-Lewis interpreta un criminale che si è guadagnato il soprannome di Macellaio e che era ispirato a una figura realmente esistita, Billy Poole, che in vita non fu mai davvero tanto violento come la sua controparte cinematografica.

Professionista senza eguali e sempre molto attento ai dettagli, per poter entrare meglio nel suo ruolo e renderlo credibile, Daniel Day-Lewis chiese di poter prendere delle "lezioni" da un vero macellaio. Come racconta il The Guardian, l'attore passò delle settimane intere all'interno di una macelleria per imparare a tagliare e incidere le carcasse come un vero e proprio professionista.

La precisione con cui Daniel Day-Lewis si preparò al ruolo è la stessa attenzione ai dettagli che usò Scorsese per far sì che il suo film fosse storicamente accurato. E nonostante l'estetica sia pressoché perfetta, ci sono comunque alcune discrepanze storiche e anacronismi.

Ad esempio, come racconta il sito Daily History, Martin Scorsese spinse l'acceleratore nel descrivere la violenza che aveva luogo a Five Points. Inoltre la più grande inesattezza storica è quella che riguarda i cosiddetti Draft Riots del 1863: le forze dell'ordine non arrivarono mai davvero a bombardare la città durante i disordini di New York.

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