Cultura e Spettacoli

GeMS via da Londra. E il Salone di Torino prepara il "piano B"

GeMS via da Londra. E il Salone di Torino prepara il "piano B"

Ma in tempi di Coronavirus le fiere, anche le fiere del libro, sono situazioni da evitare?

Per Stefano Mauri, presidente del Gruppo editoriale Mauri Spagnol, la risposta - non facile certo, ma comprensibile - è «Sì». Il patron del secondo gruppo editoriale italiano (per quota di mercato viene dopo Mondadori e prima di Feltrinelli), ha annunciato con un intervento su Publishingperspectives.com dal titolo «Fairs Are One of the Occasions To Be Avoided», poi ripreso dal sito «di famiglia» IlLibraio.it, che non prenderà parte alla London Book Fair prevista nei giorni 10-12 marzo (e hanno detto picche anche importanti sigle americane): «Benché siamo assidui frequentatori delle fiere più importanti, per quest'anno rinunceremo a venire alla Fiera di Londra». Aggiungendo: «Molte fiere in Italia e all'estero sono già state rinviate. Ed è ora che comincino a pensarci anche i festival. Ci aspettiamo una decisione altrettanto saggia dalle fiere che devono svolgersi nei prossimi tre mesi»... E tre mesi significa marzo, aprile e maggio... cioè il Salone del Libro di Torino, fissato nella settimana tra il 14 e il 18 maggio. E quindi? Nei giorni scorsi Mario Baudino sul sito online della Stampa ha riportato una dichiarazione dei vertici del Lingotto: «Al momento si sta regolarmente lavorando alla costruzione del programma del Salone, ma valuteremo in tempo utile eventuali cambiamenti» (del resto, quest'anno a Torino stava andato tutto stranamente troppo liscio...). Di fatto Stefano Mauri, un peso massimo dell'editoria italiana che rappresenta anche la nostra industria del libro nella Federazione degli editori europei, con il suo appello sta chiedendo a tutti di pensare a un «piano B». Cioè quello che «addetti ai lavori» torinesi informalmente ci confermano.

Intanto, mentre «Libri Come», la Festa del Libro di Roma, in programma dal 12 al 15 marzo all'Auditorium Parco della Musica, ufficialmente non ha ancora sospeso l'appuntamento (del resto il tema della rassegna quest'anno è «Il coraggio»), il Salone del Libro di Parigi è stato annullato «per ragioni di sanità pubblica»: le date erano dal 20 al 23 marzo. Vincent Montagne, presidente del Syndicat national de l'édition, ha spiegato a Le Monde che la decisione è stata presa «a malincuore», e lo capiamo.

E se l'impatto del Coronavirus sul settore del libro in Italia rischia di lasciare i segni (si dice che nell'area di Milano, la capitale dell'editoria, il calo delle vendite in libreria nell'ultima settimana sia stato del 50%!), in quello dell'arte non va meglio. A Milano dopo MIA Photo Fair, prevista dal 19 al 22 marzo e slittata a data da destinarsi, ora si aspetta di capire cosa farà il MiArt, in calendario dal 17 al 19 aprile.

Fino al weekend scorso sembrava tutto regolare ma ora, con l'annullamento dei voli per l'Italia di alcune compagnie aeree americane, gli organizzatori sembra ci stiano ripensando.

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