Cultura e Spettacoli

"Gerusalemme è la capitale di Isreaele", ora la Rai deve rettificare

Il tribunale chiude la controversa scoppiata dopo che a L'Eredità era stata indicata Gerusalemme come capitale di Israele: la Rai dovrà rettificare

"Gerusalemme è la capitale di Isreaele", ora la Rai deve rettificare

È finita in tribunale la vicenda della domanda su Israele pronunciata qualche mese fa nel quiz Rai L'Eredità, condotto da Flavio Insinna. Chi segue il programma Rai del tardo pomeriggio si ricorda sicuramente la polemica. Tutto è nato quando, alla domanda su quale fosse la capitale di Israele, la concorrente ha risposto "Tel Aviv". La risposta è stata considerata sbagliata dal conduttore che, su precisa indicazione autorale, ha corretto la concorrente, indicando "Gerusalemme" come risposta corretta. Il giudice si è pronunciato in questi giorni e ha ritenuto errata la correzione di Flavio Insinna.

Subito dopo la puntata è montata la protesta, con presidi anche fuori dalla sede di Viale Mazzini a Roma per ottenere una rettifica e le scuse da parte della televisione pubblica. Lo scorso 5 giugno lo stesso conduttore si è esposto, probabilmente su indicazione dei vertici, per chiarire la posizione della produzione: "Ci si può ritrovare involontariamente al centro di una controversia che chiama in causa vicende sulle quali non spetta certo a un gioco come il nostro intervenire. Sulla questione però esistono posizioni diverse. Alla luce di ciò riteniamo di non dover entrare, noi che non abbiamo titolo, in una disputa così delicata. Ci scusiamo per averla involontariamente evocata". L'intento era quello di spegnere le polemiche ma gli avvocati Fausto Gianelli e Dario Rossi, in rappresentanza dell'Associazione Palestinesi in Italia, sono voluti andare più a fondo e si sono opposti, rivolgendosi al Tribunale di Roma.

Il caso è finito sul tavolo della sezione diritti della persona e immigrazione di Piazzale Clodio. La sentenza è arrivata nelle scorse ore, con una lunga disamina da parte del giudice che ha espresso la sua decisione cercando di arrivare al nocciolo della questione, che "Non è una presa di posizione politica in merito al diritto degli stati di Israele e Palestina di eleggere Gerusalemme a propria capitale". L'intento del giudice è stato quello di verificare gli estremi della corretta informazione della Rai. Su questa base, il giudice ha sentenziato che "è lo Stato Italiano a non riconoscere Gerusalemme quale capitale", in ragione del fatto che l'ambasciata sia a Tel Aviv.

La disquisizione del giudice, poi, prosegue: "È fatto notorio che il 21 dicembre 2017 l'Italia abbia votato a favore della risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite che rifiutava la decisione degli Usa di riconoscere Gerusalemme come capitale d'Israele.

Così come è noto che le stesse Nazioni Unite si siano ripetutamente espresse sulla questione condannando l'occupazione israeliana dei territori palestinesi e di Gerusalemme est, e negando qualsiasi validità giuridica alle decisioni di Israele di trasformarla nella sua capitale".

La sentenza del giudice si chiude spiegando che "le risoluzioni ONU costituiscono diritto convenzionale direttamente applicabile nel nostro ordinamento", in osservanza dei principi costituzionali. Pertanto, alla ripresa delle trasmissioni a settembre, Flavio Insinna dovrà rettificare quanto accaduto lo scorso maggio, nel rispetto della corretta informazione. "Il diritto internazionale non riconosce Gerusalemme quale capitale dello Stato di Israele", dovrà dire il conduttore alla prima puntata de L'Eredità.

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