Roberto Giacobbo, il narratore dei misteri, lascia la Rai. E si mette sul mercato. Forse in direzione gruppo Discovery, ma è tutto da vedere perché lui non avrebbe ancora deciso. La notizia anticipata l'altra sera da Dagospia, è stata confermata dallo stesso conduttore. Giacobbo ha riferito alle agenzie di stampa che si tratta di una «personale decisione da vicedirettore, peraltro confermato, e dipendente di Raidue: nessun dissenso con il servizio pubblico che in questi anni mi ha dato tanto dal punto di vista professionale. I rapporti sono cordialissimi». «Lasciare la Rai - aggiunge - è una scelta personale perché non volevo più lavorare da dipendente e quindi essere soggetto a orari di lavoro». In più rispetto alle indiscrezioni circolate sui siti aggiunge: «Uscirà un comunicato congiunto con la Rai. Posso anticipare, però, pur rispettando i colleghi che hanno riportato il mio passaggio altrove che i rumors contengono alcune imprecisioni, non c'è nessuna certezza sul mio futuro (su Dagospia si parla del suo imminente passaggio a Discovery, ndr). Sono un professionista sul mercato, è vero, ma al momento sto valutando alcune offerte in generale. Di più non posso e non voglio aggiungere».
Da un ventennio impegnato a scandagliare i misteri della terra, dello spazio, dell'umanità, Giacobbo firma e presenta su Raidue dal 2003 Voyager. Nel 2009 è stato nominato vicedirettore di Raidue con responsabilità per i programmi di divulgazione e per ragazzi. Molte volte criticato per il suo catastrofismo e per alimentare leggende e teorie di ogni tipo basate sulle paure e sull'irrazionalità, lui si è sempre difeso dicendo di raccontare dei misteri facendo indagini, non di avallarli o di pretendere di spiegarli scientificamente. In ogni caso il suo programma è stato per anni un pilastro della programmazione del secondo canale. L'ultima puntata è andata in onda il 12 febbraio 2018. Per Raidue, in cerca di una nuova identità, un buco di palinsesto non semplice da sostituire.
Certo è che se Giacobbo passasse a Discovery, troverebbe una sistemazione (anche) economica ben più favorevole rispetto a quella della Rai, dopo l'introduzione del tetto per i dipendenti e per i giornalisti (non per gli artisti). Dall'altra parte Discovery sta facendo incetta di volti noti per indirizzare sempre più le sue reti vero il pubblico generalista.
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