Giovanni Ciacci punge: "Me ne sono andato dalla Rai perché non c'è libertà"

Giovanni Ciacci è in libreria con un libro per bambini, le Favole Arcobaleno ispirate ai personaggi di ieri e di oggi che con il loro essere liberi hanno rivoluzionato la società. Lo abbiamo intervistato e non sono mancate bordate velenose

Giovanni Ciacci punge: "Me ne sono andato dalla Rai perché non c'è libertà"

Libertà, questa è la parola che Giovanni Ciacci ripete con maggiore frequenza durante l'intervista ed è forse anche quella nella quale si identifica di più. Da persona libera ha scelto di scrivere un libro su altre persone libere, uomini e donne di ogni tempo che si sono distinti per essere se stessi, oltre le etichette e il conformismo, salmoni controcorrente in un mare di omogeneità. Giovanni Ciacci è stato il primo a portare in tv la same sex dance scatenando un terremoto in Rai e con il suo ormai inseparabile pizzetto blu ama dire la verità sul mondo dello spettacolo, dolce o amara che sia, proprio in nome della libertà che l'ha sempre contraddistinto. Le sue Favole Arcobaleno (Ed. Vallardi, il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza alla The Children for Peace Onlus per un progetto di prevenzione ed educazione delle donne e dei bambini a rischio HIV in Uganda) raccontano storie di grandi personaggi di ieri e di oggi che hanno portato una rivoluzione nella loro epoca che si è poi ripercossa in quelle successive, come in un effetto domino. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per farci raccontare qualcosa in più.

Buongiorno Giovanni, del suo libro stupisce l'eterogeneità dei personaggi, parte dall'Imperatore Adriano e finisce con Conchita Wurst: come li ha scelti?
"Volevo parlare di persone e personaggi che mi piacciono. All'inizio sarebbero dovute essere 52, come le settimane di un anno (in realtà sono 44, ndr). Tiziano Ferro e Barbara d'Urso, per esempio, hanno risposto subito con entusiasmo ma c'è chi ha negato il consenso all'inserimento."

Ci può fare qualche nome?
"Avevo contattato delle famose pornostar ma è rimasta solo Moana Pozzi, che inconsapevolmente ha lottato per la libertà dei diritti facendo una grande rivoluzione sessuale. Ci sono state star del porno che mi hanno chiesto dei soldi per essere inserite e altre che non volevano essere associate a un libro di favole arcobaleno. Il 12 dicembre presenterò il mio libro a Milano e ci sarà Malena che leggerà Moana Pozzi ma ci sarà anche Efe Bal che leggerà un'altra favola per bambini."

Ci sono personaggi che non ha inserito ma che col senno di poi avrebbe messo?
"Vladimir Luxuria, per esempio. Ho fatto un errore madornale ma sarà per il prossimo libro. Anche Raffaella Carrà, perché ho mandato la favola in ritardo e quando è arrivata l'autorizzazione ormai il libro era già andato in stampa. Però sono orgoglioso delle persone di cui parlo, ci sono regine e re veri, regine e re della tv, del cinema... C'è il mio mondo."

Sarebbe voluto essere o le sarebbe piaciuto essere uno di loro?
"Non vorrei peccare di presunzione ma io sono stata la prima persona al mondo che ha portato in televisione il ballo tra due uomini, quindi forse un sassolino in questa rivoluzione l'ho messo anche io."

Proprio in queste settimane la BBC è nell'occhio del ciclone per aver mandato in onda la same sex dance in un format simile a Ballando con le stelle, cosa ne pensa?
"Penso a quanto è bigotta la gente... Io sono stato moderno in Italia, perché l'idea di far ballare due uomini è stata mia e non della Carlucci. Milly l'ha accettata ma dopo due anni, perché il primo anno ha fatto finta di non sentire da quell'orecchio."

Pensa che questa sua scelta l'abbia allontanata dalla Rai?
"Può essere, ha dato molto fastidio questa cosa. La libertà dà sempre fastidio ma in Rai danno fastidio un sacco di cose."

Crede di aver smosso qualcosa con il suo gesto?
"Speriamo, poi se l'ho smosso o non l'ho smosso... Ora sto da un'altra parte, mi diverto e lavoro benissimo. In generale io lavoro dove mi sento libero di esprimermi. A Rai2 non potevo più farlo e me ne sono andato."

Ora lavora a Real Time con Elenoire Casalegno ma in pochi anni ha cambiato diverse partner televisive. Un aggettivo per ognuna?
"Lavorare con Caterina Balivo vuol dire lavorare con una prima donna, la conduttrice classica, tu fai la spalla della padrona di casa, la segui e dai il tuo. A Detto Fatto con Bianca Guaccero mi sentivo ospite in casa mia, quindi non è stata un'annata facile. Forse cercava un partner che cantava e che ballava ma io non sono bravo. Con Elenoire Casalegno è come lavorare con un'amica, una persona con la quale ci si confronta e si va in scena."

Tornando al libro, ha inserito Cristiano Malgioglio anche se è nota la vostra rivalità. Perché?
"Ho una profonda stima per Cristiano, lo rispetto come artista, come personaggio che secondo me nella vita ne ha passate di tutti i colori. Io sembro una persona che ama raccontare i fatti degli altri, a cui piacciono il gossip e la cronaca rosa ma invece sono una persona solitaria e amo stare da solo. Cristiano è l'opposto di me, è “inzighino”, chiacchiera, mette zizzania. Lo conosco e lo accetto per quello che è.

Un giorno ci si parla e un giorno no ma nonostante questo non potevo non metterlo perché con le sue canzoni ha fatto una rivoluzione. Tutto il mondo etero cantava “Danzando, danzando mi sono preso Fernando...” come se fosse la cosa più naturale del mondo. Ora non ci si parla, siamo in rotta, lui si sente Monica Bellucci."

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