Giuseppe Conte, la voce della Poesia tra arte e natura

Lo spirito del Premio di Poesia "Celle Arte e Natura", voluto e creato da Giuliano Gori, è quello di "Riconoscere e indicare al grande pubblico un poeta che esprima, nelle sue opere, una sensibilità effettiva per la natura e l'arte"

Giuseppe Conte, la voce della Poesia tra arte e natura

Lo spirito del Premio di Poesia «Celle Arte e Natura», voluto e creato da Giuliano Gori, è quello di «Riconoscere e indicare al grande pubblico un poeta che esprima, nelle sue opere, una sensibilità effettiva per la natura e l'arte». In questa seconda edizione, a vincerlo è stato il poeta ligure Giuseppe Conte, votato all'unanimità dalla giuria composta da Fabio Gori, Antonio Franchini, Andrea Mati, Silvio Perrella, Antonio Riccardi, Sandro Veronesi.

«La natura ha guidato di fatto molta parte del mio lavoro», ha commentato Conte in occasione dell'attribuzione. La natura e il mito per me sono state stelle polari. Quando mi sono manifestato come poeta, negli anni '70, i tempi erano maturi per ritrovare una relazione diretta con il mondo della natura, anche rischiando. Guardavo a D.H. Lawrence, a Whitman: ho avuto un pantheon di autori di riferimento che erano impopolari e per cui mi sono fatto molti nemici. Altri al posto mio sarebbero morti, dato il tenore dell'opposizione».

Classe 1945, di Imperia, Giuseppe Conte ha pubblicato raccolte di poesia celebri come L'Oceano e il ragazzo (2002) e Ferite e rifioriture (2006, già Premio Viareggio), inserite nell'Oscar Mondadori Poesie 1983-2015; ha scritto saggi e libri di viaggio, tra cui Terre del mito, e romanzi, da Primavera incendiata a Fedeli d'amore, da Il terzo ufficiale (Premio Hemingway), a La casa delle onde (finalista al Premio Strega) ed è anche traduttore di Shelley, Whitman, D. H. Lawrence: «Un premio, specie per un autore come me che è stato spesso frainteso, osteggiato, forse sottovalutato, è una forma di incoraggiamento per guardare al futuro. Anche alla mia età, quando il futuro fisico si raccorcia, il futuro spirituale è lì davanti spalancato e la poesia ha il dovere di profetizzarlo, ma in qualche modo anche di crearne le trame: un poeta, mediamente, vede cinquant'anni prima quello che poi gli altri uomini vedranno».

Che la relazione con la natura sia motivazione di fondo della poetica è determinante, anche perché parte del premio è l'esperienza di «creatività residenziale» alla Fattoria di Celle presso la Collezione Gori che tocca al vincitore.

Il Parco della Fattoria offre al visitatore, oltre alla «Serra dei poeti» progettata da Sandro Veronesi, monumento in acciaio inox e vetro dedicato alla Poesia stessa, una collezione di oltre ottanta installazioni, aperte al pubblico dal 1982, e firmate tra gli altri da Fausto Melotti, Robert Morris, Dennis Oppenheim. Installazioni che proseguono all'interno degli edifici storici con opere di Nicola De Maria, Anselm Kiefer, Sol LeWitt, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto, Emilio Vedova e molti altri.

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