"Romperemo tutte le vetrine. Con la Thunberg...": ecco cosa c'è dietro la canzone

Ciao, ciao è il vero tormentone dell'ultimo festival di Sanremo ma in quanti si sono accorti che inneggia alle proteste gretine?

"Romperemo tutte le vetrine. Con la Thunberg...": ecco cosa c'è dietro la canzone
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Inutile girarci intorno: la canzone Ciao, ciao de La rappresentante di lista è il vero tormentone dell'ultima edizione del festival di Sanremo. Il ritmo incalzante della canzone è rimasto in testa a tanti, volente e nolente, ma siamo sinceri: in quanti si sono soffermati a capirne il testo? Ecco, sicuramente molto pochi.

Stringendo al massimo sul concetto che il duo voleva far passare dal palco dell'Ariston si può riassumere che Ciao, ciao racconta, sostanzialmente, la fine del mondo. Ora la canzone appare molto meno divertente, vero? In effetti la melodia poteva trarre in inganno ma ci sono altri elementi di questa canzone che in pochi conoscono.

Al di là del pugnetto sinistro chiuso a ogni fine esibizione, che qualcuno voleva far passare come "fermo immagine della coreografia" ma che invece dagli ambienti rossi è stato fortemente rivendicato, in pochi sanno che la canzone è figlia delle manifestazioni gretine di Milano lo scorso settembre. Sono stati gli stessi componenti del duo, Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, a rivelarlo in un'intervista al settimanale Oggi: "Quando l'abbiamo scritta eravamo a Milano partecipato alle manifestazioni contro il riscaldamento globale. Abbiamo incontrato Greta Thunberg".

E in effetti, andando a leggere il testo della canzone, qualcosa si sarebbe dovuto intuire: "Questa è l’ora della fine, romperemo tutte le vetrine. Tocca a noi, non lo senti, come un’onda arriverà. Me lo sento esploderà, esploderà". Per carità, carino il messaggio che vogliono lanciare sui pericoli del riscaldamento globale e tante altre belle cose. Ma "romperemo tutte le vetrine", perché? Ci dovrebbe essere un messaggio di pace e di stigmatizzazione delle proteste violente. Esaltarle in una canzone appare fuori luogo.

E poi c'è il discorso dell'incoerenza, purtroppo comune a molti altri attivisti. Durante la serata delle cover, La rappresentante di lista insieme a Cosmo a fine hanno urlato "Stop greenwashing". Se questo non vi è nuovo è perché è lo stesso slogan urlato dagli attivisti di Greenpeace durante la prima serata del Festival in aperta protesta con uno degli sponsor della manifestazione, accusato di voler far apparire come "green" un prodotto che in realtà non lo è.

Se anche dalle parti de La rappresentante di lista hanno un pensiero simile, perché salire su quel palco, pagato e finanziato anche da un'azienda "accusata" di mettere in atto queste pratiche? Se loro hanno potuto avere la visibilità che garantisce il Festival è anche grazie a quelli contro i quali puntano il dito.

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