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Hillary Clinton sconfitta dal deplorevole Chuck Norris

Hillary Clinton sconfitta dal deplorevole Chuck Norris

All'inizio dello scorso settembre, quando la disfatta del 9 novembre 2016 era ancora di là da venire ma non era più del tutto inattesa, Hillary Rodham in Clinton perse l'autocontrollo, e durante una cena di raccolta fondi fece un'uscita della quale si pentì: «Possiamo mettere metà dei supporter di Trump in quello che chiamo il cestino dei deplorevoli: razzisti, sessisti, omofobi, islamofobi e tutta quella roba lì Dei miserabili, insomma, che non sono America, a cui Trump ha sfortunatamente dato voce». I 6 milioni di dollari raccolti in quell'occasione non sono bastati alla ex first lady a compensare i contraccolpi dell'infelice battuta, rilanciata dalla stampa e dai sostenitori di Trump, che hanno colto l'occasione per dimostrare come Hillary avesse «mostrato i suoi reali sentimenti di odio e disprezzo nei confronti di milioni di americani». A questo episodio fa riferimento il titolo del saggio di Paolo Borgognone, Deplorevoli? L'America di Trump e i movimenti sovranisti in Europa (Zambon, pagg. 334, euro 18), un'originale analisi delle motivazioni che, nelle elezioni presidenziali statunitensi, hanno fatto vincere un candidato impresentabile, un outsider lontano dalle oligarchie politicamente corrette.

Il contenuto è sintetizzato dalla battuta infelice della Clinton, che dimostra lo scontro tra due mondi contrapposti; da un lato abbiamo una miliardaria che ha fatto carriera in politica rappresentando gli interessi dell'élite progressista; dall'altro c'è un self-made man inviso a tutti i salotti buoni, che ha raccolto fondi per la campagna elettorale a colpi di piccole donazioni elargite da cittadini di modeste condizioni economiche. La fine del Novecento, secolo che ha visto sorgere e infine tramontare il primato della politica sull'economia, ha portato via con sé le rassicuranti distinzioni tra destra e sinistra, laddove, un po' semplicisticamente, si credeva che la sinistra si preoccupasse di difendere i meno abbienti e la destra tutelasse, invece, le classi proprietarie. Borgognone affonda bene la penna nelle contraddizioni dello schieramento liberal. Inaspettatamente, quello che sembrava uno schieramento invincibile, guidato da leader del calibro di Madonna, finì per essere sconfitto da una armata Brancaleone.

Forse, i progressisti avevano sottovalutato la presenza, tra i pochi personaggi che hanno avuto il coraggio di dichiarare le proprie simpatie repubblicane, di Chuck Norris, l'unico, come sappiamo, che vince anche senza partecipare.

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