«I libri sono più importanti di qualsiasi politicante»

Paola Carella

Pietrangelo Buttafuoco nel suo Strabuttanissima Sicilia traduce il suo amore fatale per questa terra insalvabile in un altro j'accuse acido e tagliente. Esce per i tipi de La Nave di Teseo, e come era prevedibile, fa già rumore .

Strabuttanissima Sicilia rimarca ancora quella connotazione non proprio positiva dell'isola di non essere una ragazza seria.

«Diventerà una ragazza seria solo se dichiara default. La Sicilia necessita di un lungo commissariamento, il più lungo possibile, che non tenga conto di passaggi elettorali. Questa terra non si salverà mai: non sarà un nuovo parlamento, né un nuovo presidente a salvarla».

Mafia e antimafia: noi siciliani sembriamo legati a doppia mandata a queste due facce di una stessa medaglia, nel bene o nel male ,alla fine non riusciamo mai a spiccare il volo.

«Beh, diciamo che l'antimafia come professionalità è stata piegata alle esigenze della politica politicante, come il peggiore dei ricatti, quello di non concedere a nessuno la possibilità di critica, che altrimenti sarebbe stata nell'accusa più infamante, e cioè quella di essere mafiosi».

Il favorito come nuovo governatore sembra essere il catanese Nello Musumeci .

«Nello Musumeci è un solitario, lui è forte di suo, ha sempre giocato una partita autonoma».

Pietrangelo Buttafuoco contrasta la campagna per le elezioni regionali in Sicilia con una campagna lettorale.

«È utile e di grande soddisfazione avere un libro al posto di un presidente da far eleggere, appoggiarsi alle librerie piuttosto che alle sezioni alimenta quel necessario carburante di cui ha bisogno lo spirito critico. Vede, la mia è una battaglia comune a quella di tanti artisti, autori, creativi, ragazzi che si sono mobilitati nella necessità più immediata, quella di far sì che ognuno possa veicolare il proprio pensiero nell'ambito dello spirito critico.

Ogni orizzonte urbanistico che si privi di librerie, cinema e teatro è destinato alla miseria, innanzitutto sociale, economica e commerciale, ancor prima che culturale.. E' inaudito che la Sicilia sia stata ridotta a questo rango di cenerentola miserabile, su cui tutti si possono permettere di arrivare e sputacchiare come meglio si crede».

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