Conte mangia il Pd? Riformisti allarmati. "Caporetto di Elly"

L'opposizione interna prepara il ticket: sono già pronte Silvia Salis e Picierno

Conte mangia il Pd? Riformisti allarmati. "Caporetto di Elly"
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Al Nazareno si attende (e si teme) lo showdown di Giuseppe Conte. L'ala riformista, in sofferenza, pensa al contrattacco: "Non moriremo grillini" e prepara il ticket Salis-Picierno. Elly Schlein, che non vuole mandare all'aria l'intesa per le regionali, incassa (e subisce) le provocazioni grilline. C'è aria di congresso anticipato nel Pd. Il passaggio sulle regionali rischia di aprire lo scontro tra le varie anime partito.

Sul fronte centrodestra, la premier Giorgia Meloni sarà in Etiopia. Al rientro, a metà settimana, è in programma il vertice con Tajani, Salvini e Lupi per definire le candidature. Nel Pd, l'appiattimento della segretaria ai diktat del capo dei Cinque stelle non va giù a un pezzo del partito. Ora l'ala del dissenso contro la linea di Schlein si sta allargando. Che succede se Conte ritira l'appoggio a Matteo Ricci nelle Marche? È la domanda, che Guerini, Delrio, Quartapella, Gentiloni, Gori, Picierno, ripetono in queste ore alla leader del Pd? Non c'è una risposta. Mercoledì Ricci sarà dal giudice per rispondere alle domande. Il clima che si respira al Nazareno è racchiuso nella frase che una dirigente dem consegna al Giornale: "Siamo in una fase di attesa operosa". Si lavora per evitare lo strappo con il M5s. Ma allo stesso tempo non si vuole cedere ai ricatti di Conte. L'avvocato prepara lo showdown. Che tradotto si consumerebbe in tre mosse: blindare la candidatura di Fico (o di un fedelissimo in Campania), tenere sulla graticola Ricci nelle Marche e strappare al Pd un'altra regione, tra Puglia e Toscana. Uno scenario che al Nazareno viene bollato come "la Caporetto di Schlein". L'attendismo di Schlein inizia a far sorgere dubbi sulla strategia anche tra i suoi sponsor come Nicola Zingaretti. Il timore è che la segretaria possa cedere alle richieste di Conte. Resta caldo il fronte campano. Sabato pomeriggio, la segretaria Schelin ha fatto tappa a Contursi Terme, in provincia di Salerno. Da notare l'assenza del governatore (sostituito dal figlio Piero) Vincenzo De Luca e di gran parte del gruppo dirigente campano. Ieri invece, da Paestum, in pieno regno deluchiano, la segretaria tende la mano a Conte: "Noi daremo il nostro contributo come Partito Democratico per lavorare testardamente unitari per costruire questa alternativa". Tra i padri nobili c'è chi cerca di mediare (Goffredo Bettini) e chi (Gentiloni) prepara l'alternativa a Schlein. Rimbalza un inaspettato ticket: Salis-Picierno.

La sindaca di Genova sarebbe la candidata per intercettare il voto moderato al Nord con l'obiettivo veltroniano di riportare il partito alla vocazione maggioritaria e la vicepresidente del Parlamento Ue per raccogliere al Sud i pacchetti di voti dei cacicchi. Sogno o minaccia?

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