Ci vuole uno stomaco forte, per guardare Hemlock Grove . Lo si capisce a pochi minuti dall'avvio, quando una liceale viene sventrata da non si capisce bene cosa nel parco giochi di una tranquilla cittadina immersa nei boschi della Pennsylvania. Si chiama Hemlock Grove, appunto, ma fa venire in mente Twin Peaks. La ragazza è bruna, ma gli occhi tormentati, qualche segretuccio e la breve vita sullo schermo ricordano Laura Palmer. Inizia così la seconda serie originale Netflix, tratta dal libro omonimo di Brian McGreevy che l'ha anche adattata per lo schermo. Dopo House of Cards , un cambiamento di universo per la società statunitense, a caccia di un pubblico che la sua prima produzione non era forse riuscita a intercettare.
Mentre in Usa è in lavorazione la terza stagione del teen thriller con vene soprannaturali, da noi la serie andrà in onda in anteprima assoluta a partire dall'8 gennaio, ogni giovedì in prima serata su Mya. In effetti, qualche altra suggestione che rievoca il telefilm più rappresentativo degli anni '90 c'è. Il mistero aleggia all'ombra dell'ormai dismessa acciaieria Godfrey. Oggi la cittadina è tenuta in vita dall'omonimo istituto scientifico, e chi lo possiede fa il bello e il cattivo tempo. Eppure del ritmo alla Lynch non c'è traccia. Eli Roth ( Hostel ), che è regista e produttore esecutivo, non si limita a mettere sul piatto un omicidio inspiegabile e la conseguente indagine per individuare il colpevole. Aggiunge un legame morboso fra il rampollo viziato Roman Godfrey (Bill Skarsgård), che guarda caso è un vampiro, e la cugina, una madre ingombrante (Famke Janssen, X-Men , Wolverine ), morti vecchi e nuovi, il bigottismo di una piccola città per la quale il colpevole è l'ultimo arrivato, ovvero il diciassettenne rom e licantropo Peter Rumancek (Landon Liboiron).
Fra adolescenti che sembrano tutti usciti da un concorso di bellezza spicca Shelley, la sorellina di Roman: una gigantessa con la gonna scozzese e un occhio enorme in mezzo alla faccia che fa lecitamente pensare alla versione femminile di Frankenstein. E poi gravidanze misteriose, esperimenti scientifici, sogni ricorrenti, licantropi buoni o impazziti. Tutto questo nel primo episodio, che mira a introdurre trama e personaggi, ma inevitabilmente crea un po' troppa confusione. Del resto, il tempo per processare ogni informazione non c'è. Le liceali sventrate diventano presto due e, mentre i sospetti cominciano a ricadere su Peter, lui e Roman decidono di capire insieme chi è l'assassino. E di diventare amici. La cosa interessante è che neppure il killer sembra commettere consapevolmente i suoi massacri.
È bene tenere a mente che si tratta di un teen drama : chi pregusta una Twin Peaks 2.0 potrebbe farsi la bocca amara.
Per il resto la serie è godibile, la matassa di segreti si sbroglia puntata per puntata creando una ragnatela di eventi, personaggi e motivazioni connessi fra loro ma ben definiti. Il finale fa cadere la mandibola. Ma già la trasformazione di Peter in lupo aveva fatto piacevolmente inorridire.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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