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I (romanzi a) fumetti sono i veri bestseller. E il nuovo Zerocalcare ha una tiratura record

"No sleep till Shengal" uscirà in 230mila copie. Ma è solo la punta di un iceberg...

I (romanzi a) fumetti sono i veri bestseller. E il nuovo Zerocalcare ha una tiratura record

Duecentotrentamila copie. Duecentotrentamila, proprio così. È questa la tiratura monstre prevista dalla milanese Bao Publishing per No sleep till Shengal, il nuovo graphic novel di Zerocalcare in uscita a ottobre. Un azzardo? Forse. Ma dopo il successo della serie Netflix Strappare lungo i bordi c'è da aspettarsi che una buona parte delle copie venga bruciata in fretta. D'altronde ottobre significa Lucca Comics & Games, che per numero di biglietti staccati è la seconda manifestazione del settore a livello mondiale, dopo il Comiket di Tokyo. Nel 2019, ultima edizione pre-covid, la fiera toscana ha superato i 270.000 ingressi.

Macerie prime, il precedente lavoro di Michele Rech in arte Zerocalcare, diviso in due volumi, è stato stampato in 100.000 copie per uscita. In dieci anni di carriera il fumettista di Rebibbia ha venduto un milione di albi. Quanti sono gli scrittori di narrativa che possono vantare simili cifre in Italia? Anche se ormai bastano 50.000 copie vendute per fregiarsi del titolo di bestsellerista (orribile vocabolo), i soci del circolo non sono poi così numerosi. Parliamo di letteratura, di libri, quegli oggetti che la maggior parte dei nostri connazionali sembra disdegnare: secondo le stime Istat, solo il 41,4% della popolazione di 6 anni e più ha letto almeno un libro nell'ultimo anno. Per cui ben vengano fumettisti capaci di far breccia nel cuore dei lettori e di scalare le classifiche.

Ecco, le classifiche. Stando a esse, il 2021 può essere annoverato come l'anno dei fumetti. Un tempo ritenuto un sotto-genere, il fumetto oggi comincia finalmente a essere riconosciuto come un medium a parte rispetto alla letteratura: con l'avvento del graphic novel le librerie hanno cominciato a dare sempre più spazio ai prodotti della Nona Arte, l'enorme diffusione dei manga tra i giovanissimi ha fatto il resto. Se guardiamo alle statistiche, lo scorso anno in libreria i fumetti hanno messo a segno un +134% sul 2020, passando da 4,7 a 11 milioni di copie vendute. I manga, la lettura prediletta dai ragazzi, hanno giocato la parte del leone: tra di essi non si può non citare One Piece di Eiichiro Oda, vero e proprio fenomeno di culto. Se avete figli adolescenti, è probabile che indossino le magliette delle capsule collection dedicate da Uniqlo ai personaggi di popolari saghe come Demon Slayer e Jujustsu Kaisen. Non stupisce dunque l'acquisizione da parte di Mondadori della maggioranza azionaria di Star Comics, editore perugino specializzato nella pubblicazione di manga. Il closing dell'operazione è avvenuto il 30 giugno e prevede la possibilità, per il colosso di Segrate, di entrare in possesso del restante 49% del valore azionario. Star Comics nel 2021 ha registrato una forte crescita, realizzando un utile netto di 5,1 milioni; la società è stata valutata 28 milioni di euro. È ipotizzabile che ulteriori sviluppi in positivo si avranno dalle sinergie che verranno in campo nei prossimi mesi.

Ritorniamo a Zerocalcare, dato che la sua nuova opera si preannuncia come il titolo più atteso dell'autunno, non solo a livello fumettistico. Si tratterà di un reportage disegnato come già Kobane Calling, realizzato dopo un viaggio in Kurdistan per conoscere la dura realtà in cui vivono le popolazioni curde del Rojava, un territorio tra Turchia e Siria, impegnate nel conflitto per l'autodeterminazione contro le milizie dell'Isis. Uscito nel gennaio del 2015 sulle pagine di Internazionale e successivamente in volume per Bao, Kobane Calling è un ottimo esempio di graphic journalism, genere molto apprezzato che annovera titoli imprescindibili come Palestina e Safe Area Goradze di Joe Sacco e Il fotografo di Didier Lefèvre, Emmanuel Guibert e Frédéric Lemercier, ambientato in Afghanistan; i reportage di Guy Delisle tra cui Shenzhen e Pyongyang, fino a Libia del nostro Gianluca Costantini. Zerocalcare ha realizzato un'opera dove la vena ironica e scanzonata che rappresenta la sua cifra stilistica stempera abilmente le drammatiche vicende raccontate, mentre narra il sogno di una comunità che combatte per realizzare un sogno di democrazia, di convivenza tra culture e religioni diverse, di emancipazione femminile, di ridistribuzione del reddito. Citato tra le letture consigliate nei libri scolastici, tradotto in Croazia, Francia, Spagna, USA, Norvegia, Germania, Brasile, Grecia e Giappone, Kobane Calling è diventato una pièce teatrale nel 2018.

L'uscita di No sleep till Shenghal era stata annunciata durante il Salone del Libro di Torino, lo scorso maggio, davanti ai mille spettatori dell'Auditorium del Centro Congressi. Solo lunedì 4 luglio si sono avuti ulteriori dettagli da parte dell'ufficio stampa dell'editore milanese. L'autore sta terminando le ultime tavole di questa storia ambientata nell'Iraq nord-occidentale, nella regione di Shengal o Sinjar, come viene chiamata in arabo. Lì vive una comunità di ezidi, una popolazione decimata dalle milizie dell'Isis in seguito all'occupazione del 2014: a questa tragedia si sono aggiunte le deportazioni di donne e bambine, rapite come schiave sessuali, e le devastazioni dei bombardamenti di Obama per contrastare gli islamisti. Grazie al supporto dei combattenti curdi, Shengal City e le località vicine sono state riprese dagli ezidi sul finire del 2015, ed è nata una regione autonoma democratica simile a quella del Rojava, un vero e proprio laboratorio politico fondato su democrazia dal basso e parità di genere, contrastata però dal regime di Erdogan e dal governo centrale di Baghdad. In aprile l'esercito iracheno ha arrestato i giornalisti Marlene Foerster e Matej Kavcic; lo scorso maggio, al termine del ramadan, ha sferrato un'offensiva con carri armati e artiglieria per riportare queste zone sotto il proprio controllo.

A dispetto del titolo scanzonato, che cita il gruppo punk irlandese degli Stiff Little Fingers e la loro canzone No sleep 'til Belfast, cover della più celebre No sleep till Brooklyn dei newyorchesi Beastie Boys, il nuovo lavoro di Zerocalcare è annunciato come

«una storia che finirà male solo se tutti smettono di parlarne, di raccontarla», a sottolineare ancora una volta come l'impegno politico e sociale, filtrato dall'autobiografia, sia la potente arma di questo grande autore.

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