Questa settimana il quarto volume della Storia del fascismo di Giorgio Pisanò (in allegato con Il Giornale, al prezzo di euro 9,90 oltre al prezzo del quotidiano) prende in esame la stabilizzazione del regime fascista. Tra il 1927 e il 1929 il fascismo ristrutturò lo Stato in modo da creare un regime totalitario di massa. Un regime che ebbe a lungo un largo consenso all'interno della popolazione, che culminò con il plebiscito sul «listone» governativo del 24 marzo 1929. Entrò in breve tempo in vigore anche il sistema corporativo e una serie molto consistente di riforme del welfare. Anche sul piano internazionale il regime di Mussolini ottenne una serie di sostanziali successi, come quando la minaccia dell'intervento delle divisioni italiane impedì il primo tentativo tedesco di annessione dell'Austria (1934). Un trionfo anche d'immagine: come nel caso delle trasvolate atlantiche di Italo Balbo.
Se la guerra d'Etiopia (3 ottobre 1935) segnò, forse, il massimo momento di consenso interno, proprio a partire dallo scontro con il Paese africano la situazione internazionale iniziò a mutare. L'Italia fu isolata. Spingendo così Mussolini tra le braccia di Hitler.
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